Capi d’imputazione ridicoli che da soli bastano a dimostrare quanta malafede ci sia nelle istituzioni. Adesso persino una contestazione, svoltasi nella più pacifica tranquillità, diventa strumento di repressione con scuse assurde come la manifestazione non autorizzata. Cantare cori è diventato istigazione a delinquere. Siamo all’apoteosi dell’assurdo e la società “civile”, anziché indignarsi davanti a questo stato di polizia, condivide e auspica repressione, anche terrorizzata dalle psicosi di massa diffuse attraverso inchieste spudoratamente false come quella di “Repubblica” di ieri.
Trentacinque tifosi del Milan sono stati denunciati dalla polizia per la contestazione di domenica scorsa contro il Parma: le accuse sono quelle di “manifestazione non preavvisata”, “istigazione a delinquere”, “minacce aggravate da parte di più persone riunite” e “porto di oggetti atti ad offendere nell’ambito di manifestazioni sportive”.
LA RICOSTRUZIONE – Diversi tifosi, alcuni dei quali anche muniti di bastoni, si sono radunati scandendo numerosi cori di offesa e minaccia rivolti soprattutto ad alcuni giocatori mirati ad intimidire i destinatari. La Questura afferma che questo atteggiamento è stato tenuto per “esprimere ed oltremodo accrescere, il proprio potere, anche al cospetto della maggioranza moderata dei tifosi”.
LE PREOCCUPAZIONI – La polizia manifesta preoccupazione verso una frangia della Curva Sud: “Al momento la più attiva per episodi di violenza ed intemperanza, oltre un centinaio sono state dall’inizio di questa stagione le denunce ed i relativi provvedimenti di Daspo che hanno colpito altrettanti tifosi rossoneri tutti appartenenti al sodalizio ultras Curva Sud Milano”. In quattro sono stati indagati per gli scontri prima di Milan-Ajax.
[Fonte: Il Giorno]