Un Monopoli autore fin qui di un’ottima stagione, ospita fra le mura amiche una Reggina che, allo stato attuale, mira a restare sempre a debita distanza dalle zone calde della classifica, dopo i patimenti della scorsa stagione, nella speranza che – passo dopo passo – si possa quanto prima tornare ad ambizioni degne della propria storia calcistica.

I tabellini delle cronache locali parlano di un “Veneziani” in cui accorrono poco più di duemila spettatori: 2.011 per la precisione, di cui 944 in quota abbonati. Una quarantina circa i tifosi ospiti giunti dallo Stretto.

Padroni di casa, come da prassi nell’ultimo periodo storico, divisi in due macro-gruppi fra Curva Nord e Gradinata. Buon tifo, caratterizzato soprattutto da un serie di bei battimani e il cui colpo d’occhio, grazie ad una giornata piacevolmente calda, è aumentato nel proprio impatto da diversi tifosi che scelgono di seguire la gara a torso nudo. È la nota culminante di colore: contrariamente a quanto ci avevano abituati, ultimamente i monopolitani stanno offrendo meno colore del solito. Mentre dei tifosi reggini colpisce soprattutto lo striscione “CHIUSO PER REPRESSIONE” che accompagna le loro gesta, in casa e fuori dopo che, quest’estate, durante il derby di Coppa Italia contro il Catanzaro, diversi esponenti della propria tifoseria sono stati raggiunti da daspo.

In campo, a sorpresa, è la squadra meno accreditata a passare in vantaggio: una manciata di minuti dopo la mezz’ora, la Reggina buca infatti la retroguardia dei padroni di casa, ma non fanno nemmeno in tempo ad esultare perché, a stretto giro di lancette, i più accreditati pugliesi impattano il risultato. Resto della gara molto più avaro di emozioni e risultato che non cambia più: ne giovano soprattutto i calabresi, che muovono la classifica, mentre il Monopoli, alla stessa maniera del Catania che addirittura perde in casa, favoriscono il Lecce che vince ancora e allunga in testa alla classifica.

Testo di Matteo Falcone.
Foto di Gabry La Torre.