22-10-2017: Aversa Normanna – Potenza 0-0, Serie D Girone H

Dopo la partita di Torre del Greco torno nuovamente a vedere il Potenza, primo in classifica nel proprio raggruppamento con 7 vittorie in altrettanti incontri, questa volta nella trasferta di Aversa, sempre in terra campana.

Ma partiamo dall’organizzazione del viaggio visto che, con gli amici di Sport People, siamo in quattro a viaggiare alla volta della Campania, tutti con partite diverse da assistere ad eccezione di Andrea e Simone che, per andare ad Ercolano, decidono di partire prima per non rischiare di arrivare a ridosso della partita. Così in settimana mi metto d’accordo con Michele (diretto a Mugnano per Frattese – Altamura) per partire con lo stesso treno alla volta di Aversa.

Ci ritroviamo in stazione per prendere il treno e con nostro grande stupore ci imbattiamo in Simone che non si è svegliato ed ha perso il treno precedente, evidentemente gli anni e lo scorrere del tempo cominciano a pesare anche per un “partitellaro” ed un viaggiatore “vecchia maniera” come lui. Il viaggio tra noi è piacevole come sempre, un po’ meno per i nostri vicini che, appena ci sentono parlare, inevitabilmente cambiano posto nemmeno fossimo degli appestati, ma noncuranti di ciò e tra una birra e l’altra continuiamo a folleggiare come nulla fosse.

Arrivati a destinazione lasciamo Simone continuare il suo viaggio, mentre io e Michele scendiamo proprio ad Aversa, per fare insieme lo stesso tratto di strada: lui prenderà la nuova metropolitana che da Aversa lo porterà direttamente a Mugnano, mentre io continuo per la stessa strada in direzione dello stadio “Bisceglia” dove alle 15 inizierà la partita Aversa – Potenza.

Una volta arrivato nei pressi dell’impianto, con largo anticipo, decido di farmi un giro nei dintorni e subito balza all’occhio il bellissimo e grande murales fuori dalla curva dei padroni di casa (si riesce a vedere pure dal treno in corsa che passa lì vicino). Fuori la curva non c’è praticamente nessuno per cui ho margine di tempo per farmi un ulteriore giro sotto al settore ospiti e notare la divisione tra la tribuna ospite e il settore di curva.

Infine decido di entrare, ma dovrò fare tutto il giro dello stadio perché tra strade chiuse e sbarrate, non si passa da nessuna parte. Meno male che ero in anticipo!

Una volta dentro assisto allo scambio di targa e doni tra i presidenti delle due squadre in un clima decisamente rilassato, con due ambienti totalmente opposti.

I padroni di casa dopo i fasti del passato, con diversi trascorsi in serie C, arrancano nel presente. La squadra arranca al penultimo posto in classifica, abbandonata dai suoi stessi ultras che non stanno seguendo e che oggi lasceranno letteralmente spoglia la curva.

Di contro i lucani, dopo anni di oblio, stanno vivendo una seconda giovinezza ed in città è scoppiato quell’entusiasmo che mancava da diversi anni. Quindi oggi assisterò ad una partita particolare in cui in casa giocheranno praticamente gli ospiti, superiori ai locali non solo coralmente ma anche nei numeri. Nella curva dei padroni di casa ci saranno una trentina di tifosi che seguiranno la partita seduti, più un altro centinaio scarso nella tribuna coperta dove si distingueranno quattro tifosi che cercheranno ugualmente di intimorire i giocatori avversari con ripetuti strilli.

Dalla parte ospite ci si attende un numero impressionante di tifosi e così sarà: circa 5-600, purtroppo molti arrivati a partita iniziata. Attaccano una moltitudine impressionante di stendardi e cominceranno subito a tifare seppur a ranghi ridotti.

Per il resto c’è poco da dire: i potentini tifano in maniera continua per tutto l’arco della gara ed alcuni cori sono dei veri e propri boati, soprattutto quelli a rispondere. Se analizziamo più approfonditamente il tifo lucano, possiamo affermare che i battimani non sono così frequenti, ma alcuni cori vengono prolungati per svariati minuti. I bandieroni, le bandiere e gli stendardi vengono agitati di continuo per cui il colore di certo non manca e, cosa fondamentale, anche se persiste il pareggio, non ci saranno sbavature nel loro modo di tifare, fatto di saltelli, abbracci e cori goliardici.

Al fischio finale salutano con applausi e cori la squadra, nonostante il pareggio strappato dall’Aversa. D’altronde, come dirà mister Ragno nel dopo gara, una battuta d’arresto ci può stare: “dobbiamo vincere il campionato mica tutte le partite!”

Torno alla stazione dove mi aspetta Michele ed insieme ci ricongiungeremo con Simone ed Andrea, i quali sono già sul treno che ci porterà tutti a casa.

Marco Gasparri.