Sfida delicata ai fini della classifica quella allo stadio Brilli Pieri di Montevarchi dove arriva il Cesena. Per i tifosi di casa una vittoria potrebbe quasi matematicamente significare quella salvezza davvero insperata per molti, alla vigilia del campionato. Specie se si ripensa che lo scorso anno, la compagine rossoblu militava ancora in serie D e prima di tornare a giocare fra le mura amiche in questa stagione, ha dovuto a lungo giocare le sue gare interne a Pontedera, complice il restyling dell’impianto locale, resosi improrogabile dopo la promozione tra i professionisti.

Per questa gara viene indetta la cosiddetta “Giornata rossoblu”, quindi abbonamenti e altri titoli di favore non validi. Inoltre presenti tutti i bambini delle scuole calcio che, prima del fischio d’inizio della partita, calcano entusiasti e festanti il terreno di gioco esibendosi in un tradizionale giro di campo.

Appena entrano le squadre in campo, la curva di casa sfoggia una coreografia semplice ma d’impatto, con al centro un telo con il simbolo del gruppo e alle due estremità bandierine in nylon, da una parte rosse e dall’altra blu, mentre a quattro bandiere a due aste viene riservato il compito di formare l’anno di fondazione della società calcistica montevarchina.

Gli ospiti cesenati sono presenti in circa 200 unità e mostrano orgogliosi i propri vessilli. La giornata è particolarmente piacevole a livello climatico, così come il tifo dall’una e dall’altra parte è sempre spumeggiante, fra continui treni e battimani che costringono la mia reflex agli straordinari.

Anche in campo la partita è gradevole, con la squadra toscana allenata da Malotti che, nel giro di dieci minuti, segna due reti a discapito del Cesena terzo in classifica che porta le squadre negli spogliatoi sul risultato appunto di due a zero. I tifosi però, incuranti della tentazione di sedersi sugli allori o demoralizzarsi, continuano a sostenere i propri colori.

Nel secondo tempo chi si aspettava un ritorno dei romagnoli resterà a bocca asciutta. Ormai in campo è un monologo montevarchino con la squadra di casa che va ancora a segno due volte. Quando mancano solo due partite alla fine della regular season, basta praticamente un solo punto per allontanare definitivamente lo spettro dei playout e di un malaugurato ribaltone finale. Situazione diversa per il Cesena a cui ora tocca dimenticare quanto prima questa prestazione, tornare a vincere allontanando così le dirette inseguitrici in zona playoff.

Da menzionare, in chiusura, uno striscione esposto dai Cesenati e messo in risalto da un paio di torce, con il quale ricordano Max, ultras di spicco del Saint Etienne scomparso il 6 aprile 2009 a seguito di un incidente d’auto, che puntualmente ad ogni anniversario viene ricordato dai suoi vecchi gemellati cesenati. Toccante anche quando gli ultras bianconeri ricordano con un coro Paolo Martelli, ex calciatore sia del Cesena che del Montevarchi che si guadagna gli applausi di tutti i presenti, coro che viene poi ripreso anche dai tifosi toscani. C’è ancora il tempo per una sciarpata ciascuno e per il congedo della squadra di casa che, prima di far rientro negli spogliatoi, va a battere le mani e festeggiare con i propri tifosi, coprotagonisti di questa prorompente vittoria sulle note di “Don’t Wharry be happy”.

Sauro Subbiani