Mi è stato proposto più volte e da più di un amico di andare a fare un giro al PalaBarbuto, palazzetto dello sport dove il Napoli Basket oggi si sta giocando la promozione in A2 per la stagione 2017-2018. Naturalmente la ragione dell’invito non era per lo spettacolo cestistico di per sé, di cui sono anche profano,
ma per quello che stanno facendo i suoi ultras, di cui si dice un gran bene e la cui crescita, negli ultimi tempi, è a dir poco esponenziale.

Così eccomi a gara 2 della sfida che vale l’accesso alle Final Four. La partita è alle 21 e decido di recarmi in zona un’ora e mezza prima della partita. Trovo già da subito un via vai di ultras e fra le chiacchiere del prepartita intuisco anche che ci sarà una coreografia.

Entro nel palazzetto e c’è già una bella cornice di pubblico, inoltre noto che ci sono molto striscioni che alludono ai “Briganti”, intuirò poi che i componenti della squadra sono appunto e comunemente chiamati con il soprannome di “Briganti”.

Intanto entrano circa 150 tifosi ospiti del Palestrina, per lo più famiglie, mentre viene esposto lo striscione “Hammers” dietro il quale, qualche ragazzo con tanto di tamburo, accompagna i cori che spontaneamente si alzano, ma parlare di ultras, in questo caso, è forse troppo.

Fra il materiale degli ultras locali invece, risaltano due bandiere raffiguranti altrettanti simboli della napoletanità come Totò e Pino Daniele. L’arbitro lancia la palla a due in aria, inizia il match e questo inizio è accompagnato dalla coreografia del settore napoletano: cartoncini bianchi e blu a comporre una coreografia molto semplice ma dal buon impatto.

Fin qui tutto abbastanza nella norma, penso tra me e me, ma quando gli ultras del Napoli effettuano il primo coro (“Noi vogliamo questa vittoria”), vedendo il numero elevatissimo di persone che vi partecipano, comincio a rendermi conto di quel che avevo di fronte ed era veramente un bel vedere e soprattutto un bel sentire. Cori fatti con “cattiveria”, partecipazione da tutto il settore ed una potenza che avrà fatto persino tremare le gambe ai cestisti avversari.

Il tifo poi prosegue incessante, senza cali. Battimani fittissimi, salta e canta tutto il settore: avvicinandomi al settore stesso, noto che la sua composizione è un giusto mix tra giovanissimi, giovani e meno giovani, con i meno giovani che dirigono l’orchestra. Quando finisce il primo quarto, incredibilmente gli ultras non ne vogliono sapere di fermarsi, anzi approfittano del silenzio del resto del palazzetto per farsi sentire ancora di più. Quei minuti che separano il primo ed secondo quarto passano velocissimi, lasciandomi attonito ad osservare lo show degli ultras.

Il secondo quarto scorre via velocissimo come il primo, senza un minimo di calo. Purtroppo, per motivi personali, devo lasciare il palazzetto nel momento più bello, ma quest’uscita anticipata mi incentiva a tornarci quanto prima, per godermi lo spettacolo a 360°.

Per la cronaca, il Napoli si è aggiudicato anche questo match, portando il punteggio sul 2 a 0 ed arrivando quindi adesso ad un passo dalle Final Four.

Emilio Celotto.