Un tempo che di primaverile ha ben poco è quello che aleggia su Novara: un motivo in più per rimanere a casa; infatti, nonostante l’ottima classifica del Novara, in piena zona playoff, le gradinate del Piola faticano più che mai a riempirsi. In curva Nord sono presenti le pezze dei diversi gruppi ultras novaresi e a conti fatti sono un centinaio scarso gli ultras pronti a sostenere con la voce i propri colori.

Sulla sponda opposta la presenza si attesta intorno alle 200 unità: nonostante la classifica molto pericolosa, i gruppi ultras vicentini sono pronti alla “battaglia” sulle gradinate per spingere la squadra al risultato.

La partita in campo stenta a decollare ma non si può dire lo stesso della contesa sugli spalti che si accende subito: un batti e ribatti di cori fa fa sfondo alla prima frazione di gioco che termina senza che nessuna delle due squadre sia riuscita ad andare in vantaggio ma con il Novara vicino alla rete.

La seconda parte dell’incontro si apre con l’espulsione, per doppia ammonizione, di un giocatore del Vicenza. La superiorità numerica mette benzina nel serbatoio dei novaresi che letteralmente spingono il Novara al vantaggio, ma questo non scalfisce l’orgoglio vicentino i cui tifosi, assorbita la botta, chiedono alla squadra di onorare la maglia che indossano per rispetto di chi spende soldi e tempo per la propria passione. L’invito dei vicentini però non viene recepito dai propri undici che faticano a trovare la via del gol, mentre i novaresi cercano di spingere la propria squadra alla rete della sicurezza.

In curva nord sono i cori prolungati a farla da padrone, mentre sulla sponda Sud dello stadio si canta contro la repressione, oggi forte come non mai, e a sostegno dei diffidati. La partita volge al termine accompagnata da 3 reti per il Novara che mettono al sicuro il risultato, salutata dalle sciarpate di entrambe le curve che “scaldano” una grigia giornata.

Termina la gara ed il Novara viene chiamato a gran voce dalla propria curva: la squadra, per contro, ringrazia chi, sempre e comunque, sostiene la causa azzurra. Ben diversa, invece, è la richiesta degli ultras vicentini che chiamano la squadra a colloquio ma, oltre qualche gesto di scusa, i biancorossi prendono la via degli spogliatoi declinando l’invito della curva.

Testo di Alessio Farinelli.
Foto di Alessio Farinelli e Alan Cacciatore.