Giornataccia per quanto riguarda il meteo, una pioggia insistente e a tratti anche molto fastidiosa, cade prima dell’incontro e accompagna l’intero svolgimento della partita. Inevitabile il crollo di presenze in uno stadio che è praticamente tutto scoperto, cosa da non sottovalutare in giornate come questa. Se a ciò aggiungiamo l’assurdo problema dell’introduzione degli ombrelli, che a seconda della partita possono entrare, in altre sono vietati, in altre ancora si sta attenti alla dimensione, al colore, alla forma, andare allo stadio diventa sempre più problematico.

In Curva Ovest sono presenti circa duecento ultras, praticamente sono i soli presenti visto che il restante settore è deserto. L’unica nota di rilievo è la presenza dei gemellati di Ravenna che, armati di bandierine, riescono a dare un tocco di colore che elude dal classico rossonero della Lucchese. Sul versante ospite da segnalare la presenza di una ventina di tifosi, sicuramente non ultras, che assistono passivamente all’incontro scaldandosi in un paio di occasioni solamente. Troppo poco per essere giudicati, troppo poco per giudicare.

Il tifo è tutto di marca rossonera e se i cori per la squadra non mancano, in svariate occasioni vengono menzionati i diffidati e gli amici di Ravenna. Gli unici cori ostili che si alzano, prendono in considerazione livornesi e soprattutto i “cugini” pisani. Per il resto la squadra e la città sono i principali protagonisti della giornata. I lucchesi si danno un bel daffare con cori a ripetere accompagnati da battimani, il colore è ai minimi storici. Qualche bandierina ed un bandierone, ma del resto la giornata piovosa non è di quelle che aiuta a colorare una curva. Da segnalare, infine, un paio di striscioni che vengono alzati in Curva Ovest: uno saluta un tifoso rossonero prematuramente deceduto in un incidente stradale, l’altro prende posizione sull’annoso “problema” del nome dello stadio. La vittoria in campo della Lucchese ripaga i presenti in una giornata che non è fatta per il calcio giocato.

Valerio Poli