Stadio Arechi, una “ordinaria” giornata di calcio. Sugli spalti il numero degli spettatori si aggira intorno alle 8.000 presenze, in campo si affrontano Salernitana-Novara per la tredicesima giornata del Campionato di serie B, posticipata di Domenica per l’assenza della massima serie, causa impegni della rappresentative Nazionali.

Ordinaria se ci si distaccasse dalla realtà che ci circonda, ma il calcio anch’esso è parte integrante della nostra contemporaneità. I fatti di Parigi, le 130 vittime nell’attentato di venerdì sera, condizionano inevitabilmente l’approccio alla gara. Proprio in quel tardo venerdì sera, mentre fuori scoppiava l’inferno, allo Stade de France si giocava Francia-Germania. Il pallone rotola, vive e trasuda mutamenti della società.

All’Arechi i giocatori delle rispettive squadre vengono accompagnati sul campo da una bandiera francese, con sottofondo La Marsigliese, l’inno del Paese colpito.

La Curva Sud srotola quattro striscioni, due nella parte inferiore uguali nel contenuto (“Pray for Paris”, frase molto utilizzata nel Web, nello specifico nel mondo dei social, in formato di hashtag).

Nella parte superiore “Gabbo Vive” e in bella mostra, nel bel mezzo di un minuto di raccoglimento di tutto lo stadio, così rispettoso e così composto da dissipare qualsiasi idea di convenzionalità, uno striscione in lingua francese: “Nous sommes avec vous”, tradotto “Noi siamo con voi”.

Nous sommes avec vous” oltre al suo contenuto di solidarietà, può essere utilizzato come chiave di lettura per leggere le sfaccettature di questi 90’ minuti in campo e sugli spalti.

Noi siamo con voi, quante volte e in quante salse sarà stato scritto sugli striscioni e cantato in tutti gli stadi, in sostegno ai propri beniamini, o meglio alla Maglia che indossano? Tra i tifosi che lo cantano, alcuni di questi, a volte, ritornano: la notizia che parte degli assurdi daspo che hanno colpito la tifoseria granata nel derby Salernitana-Casertana, dello scorso maggio, siano stati revocati, viene accolta da due striscioni “Bentornati Diffidati” firmato “N.G.”, ed un altro presente sempre in Curva Sud, “La nostra battaglia non finisce qua… per ora brindiamo alla vostra libertà. Bentornati Diffidati”, un richiamo evidente al ritorno di tutti coloro ancora in diffida. Oltre gli striscioni, i cori a sostegno dei diffidati hanno coinvolto non solo la già citata Curva Sud, ma anche i Distinti: nello specifico, la frangia ultras che occupa la parte inferiore lato Curva Nord, dove sventolava la bandiera ritraente l’indimenticato Carmine “Siberiano” Rinaldi, storico rappresentante del tifo granata.

Parte di questi tifosi, non ritorna, come quando diventano vittime di abusi in divisa: Gabriele Sandri scomparve 8 anni orsono, il suo anniversario è stato l’11, l’anniversario di quell’11/11/2007 all’Autogrill di Badia al Pino. Il resto è storia.

“Gabbo Vive” riesposto in Sud a fine primo tempo, ricordato con la voce dalla stessa Curva e dai Distinti, insieme ai cori della trentina di novaresi che campeggiano nella Curva Nord inferiore, con i vari drappi esposti in bella vista, da “Sezione” a “Gruppo Zucloi”. I piemontesi cercano di farsi sentire, ad inizio gara, con due cori potenti e secchi, ”Biancazzurri Alè” e appunto “Giustizia per Gabriele”. L’esiguo numero li condanna, ma cercano tra battimani e lo sventolio di qualche bandiera, tra cui, un grande tricolore biancoazzurro e blu, di dare maggiore calore e colore al loro settore.

La Sud mantiene un ritmo di sostegno costante, tra battimani e cori sostenuti dai tamburi. Se il numero dei presenti allo stadio è sicuramente minore rispetto ad altre partite, ne guadagna il sostegno. Anche nei Distinti inferiori lato Curva Nord, qualche bel battimani e cori secchi.

Nel secondo tempo il ritmo della Sud si alza, vuoi anche per le varie occasioni in campo, di marca granata, per poi esplodere in una bolgia al gol di Donnaruma e protrarsi fino al termine della gara, dove l’euforia per la possibile vittoria mette le ali dell’entusiasmo e il termometro del tifo si alza. Tra i vari striscioni esposti nella seconda frazione dalla Sud da ricordare: “Ciao Francesca”, “Franco Vive” e “Valori, Principi e Fedeltà… Noi siamo la Salernitanità”.

Di nuovo questo Noi siamo con voi ritorna in auge: dopo il silenzio del Derby capitolino, la dimostrazione che senza sostegno, senza seguito del tifo, la partita perde sicuramente di appeal, mancando dunque, della sua parte popolare.

Fine partita. Entusiasmo dalla parte dei padroni di casa. Oggi si registra il minimo di questa stagione all’Arechi, dovuto oltre che ai risultati, anche alla “giornata granata” che obbligava gli stessi abbonati a far la fila ai botteghini per assistere all’incontro odierno. 8.000 persone, che rimangono comunque ottimi numeri rispetto alla media, tra lo zoccolo duro granata e la manciata di irriducibili novaresi che si sono sobbarcati 800 km. La militanza in tempi come questi, tra una efferata repressione e una crisi economica devastante, è un merito di indiscutibile valore.

Gian Luca Sapere.