22-04-2018: Olginatese – Como 1-5
Serie D Girone A
Personalmente reputo che i mesi migliori per viaggiare e stare fuori casa siano quelli che vanno da metà aprile a metà ottobre, per cui di comune accordo con la mia donna decidiamo di farci cinque giorni di vacanza e la scelta questa volta ricade su Olginate, paese di poco più di settemila abitanti in provincia di Lecco, in cui si disputerà l’importante partita Olginatese – Como.
Dato che la maggior parte delle metropoli, città, paesi e borghi italiani riservano sempre delle particolari e belle sorprese, ed inoltre – come dice sempre il nostro guru sportpeopleiano Michele – il calcio è anche cultura se uno vuole unire sport e arte, prendo la palla al balzo ed il sabato mattina parto con il treno alla volta di Milano per poi cambiare e scendere alla stazione di Calolziocorte – Olginate, ubicata nel piccolo paese di Calolziocorte ad appena un chilometro e mezzo da Olginate. Una volta scesi ammiriamo il paesaggio formato da montagne a circondare Olginate e gli altri paesi limitrofi, oltre al fiume Adda che sfocia nel lago che prende il nome del paese, attaccato al lago di Garlate dal quale lo divide un’imponente diga, mentre ad appena sette km si staglia il più famoso lago di Como, nel suo ramo di Lecco.
L’indomani, giorno di gara, attraverso il lungolago e dopo due km arrivo nella zona industriale del paese dove è ubicato lo stadio Comunale. Dopo un breve giro di perlustrazione sotto un caldo anomalo, per questi posti ma soprattutto per il mese, vedo i comaschi radunarsi davanti ai botteghini del settore, pronti ad entrare. È da ricordare che a tre giornate dal termine il Como è al secondo posto in classifica ad appena due punti dal Gozzano capolista, mentre l’Olginatese, poco al di fuori dei play out, cerca la salvezza diretta.
All’interno scopro che il Comunale possiede una sola tribuna coperta, con seggiolini, divisa in due parti: una destinata ai locali e l’altra agli ospiti; inoltre dietro ad una porta c’è una piccola curva composta da due gradoni.
Como dista appena una quarantina di chilometri da Olginate, per cui oggi, in via eccezionale, tutta la tribuna viene destinata alla tifoseria lariana, giunta in gran numero a sostenere i propri beniamini in campo, mentre nella piccola curvetta prenderanno posto i tifosi dell’Olginatese. Il settore dei padroni di casa è pieno, grazie anche alla ridotta capienza, ma non ci sono né ultras né parvenza di tifo, ma solo parenti dei giocatori, ragazzi delle giovanili ed amanti del calcio attirati dalla partita col Como.
Nel settore ospiti invece ci saranno circa 5-600 ultras comaschi, arrivati con il sogno promozione e sperando in un passo falso della capolista Gozzano che possa permettere il sospirato sorpasso in classifica. Gli ultras comaschi prendono posto nel primo settore, quello dove di solito si trovano i tifosi locali ed espongono lo striscione per i diffidati “ASSENTI PRESENTI COMO 1907″, oltre a “UN ULTRAS NON MUORE MAI. CIAO CLAUDIO”. Più defilato invece ci sono quelli sia della sezione uomini che donne dei Pesi Massimi. Nell’altro settore prendono posto invece i tifosi più tranquilli, quelli che vogliono vedere la partita comodamente seduti e gustarsi ogni minima giocata.
Ridondante dire che il Como sembra giocare in casa dato che il pubblico casalingo non si è sentito praticamente mai: l’unico sussulto è per il gol del momentaneo vantaggio, arrivato dopo appena dodici minuti di gioco. Poi il palcoscenico è tutto per gli ultras comaschi che già nel prepartita si fanno sentire parecchio, in seguito una bella sbandierata saluta l’ingresso in campo dei ventidue preceduti dalla terna arbitrale.
Nel primo tempo i biancoblù incitano la squadra senza sosta con molti battimani ad accompagnare i cori e nemmeno il momentaneo vantaggio dell’Olginatese, durato ben ventidue minuti, scalfisce la loro positiva prestazione. Il gol del pareggio siglato da bomber Gabrielloni al trentaquattresimo è solo il preludio alla goleada scatenatasi nella seconda frazione di gioco, a discapito della povera squadra bianconera che ha come parziale attenuante lo schieramento del portiere della juniores classe 2000 per l’assenza dei primi due portieri. Tornando sugli spalti c’è da segnalare il bellissimo bandierone con il volto di Stefano Borgonovo in maglia comasca, anche se le sbandierate non saranno poi così continue.
Nel secondo tempo, dopo pochi secondi il Como raddoppia, mandando in visibilio la tifoseria. Racchiusi in otto minuti, dall’undicesimo al diciannovesimo, altri tre gol che fanno esultare la tifoseria lombarda, chiudendo di fatto la partita. Sugli spalti, nel frattempo, gli ultras lariani deliziano i presenti con una bella sciarpata poi ripetuta sul finale di gara. A risultato ormai acquisito, cori goliardici su quale sia il lago più importante e famoso, diversi anche i cori contro i rivali di sempre, primi tra tutti i varesini, ma non dimenticando interisti, alessandrini, piacentini, modenesi, spezzini, reggiani, livornesi e pisani. Un coro diverso per ogni tifoseria citata. Verso la fine ci sarà spazio anche per un coro cantato dividendosi in due, ma soprattutto il cavallo di battaglia restano i numerosi battimani effettuati.
Al triplice fischio non possono far altro che esultare con la propria squadra sotto al settore per questa goleada, ma non il primo posto che conserva il Gozzano, stravincendo con il già retrocesso Derthona per 6-1.
A due giornate dalla fine il campionato è tutt’altro che deciso: nel prossimo incontro la capolista andrà a Caronno Pertusella a far visita alla Caronnese, terza forza del girone, incontro che alimenta le speranze dei comaschi.
Marco Gasparri