Senza dubbio Fasano è una di quelle realtà ultras della Puglia che non può passare inosservata. Una tifoseria che, nonostante tante traversie, è ancora lì a difendere il proprio credo ultras. Li avevo visti all’opera svariate volte nel corso degli anni, tutte in trasferta, ma quest’anno a Brindisi mi avevano fatto davvero una così bella impressione, al punto di promettere a me stesso di andare almeno una volta al Vito Curlo per seguirli in casa. Avendo un paio di ore libere in questa domenica pomeriggio, non ho perso l’occasione per realizzare ciò che avevo in mente da tempo, recandomi nella vicina città della selva per seguire questo Fasano-Carovigno. Non di certo l’incontro clou della stagione, ma proprio per questo motivo, un’occasione in più da sfruttare per ammirare l’essenza di una tifoseria, senza quei condizionamenti che magari potrebbero arrecare un match di quelli tanto attesi.

Giungo allo stadio con una mezz’ora di anticipo. Le porte di ingresso sono ancora chiuse e proprio mentre vengono aperte e mi accingo ad entrare, noto dietro di me un bel gruppetto di ultras locali che, compatti, si dirigono dalla città verso lo stadio, guadagnando la loro zona di ingresso. Mi posiziono in tribuna, dalla parte opposta della curva di casa, di fronte al settore ospite, dove ad affollarlo non vi è una vera e propria tifoseria organizzata: molte presenze infatti, sono da attribuire alla società e ai calciatori. Un gruppetto costituito da ragazzi molto giovani prova ad accennare un po’ di tifo, con mani alzate e bandiere, ma dura davvero molto poco al punto che, durante l’arco della gara, a sentirsi sarà solo il loro tamburo il quale, suonato in maniera martellante per tutti i novanta minuti, a favore di vento, produrrà un effetto quasi duplicato.

Nella curva di casa le presenze si concentreranno nella parte centrale, dove prenderanno posto le due realtà ultras presenti degli Allentati e della Fasano Ultras. A differenza degli ospiti, loro sono purtroppo posizionati controvento: li riuscirò ad immortalarli bene con la macchina fotografica, ma li sentirò in compenso davvero poco. Mani alzate e bandiere sempre al vento fanno presagire un tifo davvero continuo, con uno striscione srotolato nella parte finale del primo tempo dedicato a Gabriele Caccamo, appartenente agli Smoked Heads Campobasso morto in un tragico incidente stradale in cui il guidatore, nonostante fosse in pieno difetto, ha guadagnato l’assoluzione da parte del tribunale.

Nel secondo tempo decido di posizionarmi dalla parte opposta della tribuna e qui la situazione sonora cambia notevolmente. Tifo davvero continuo ed originale che ha coinvolto tutti i presenti, con il tamburo ritmato davvero in modo impeccabile. Torce accese in molte circostanze e due striscioni dedicati ai diffidati e in ricordo di Gabriele Sandri. Prima del termine della gara, una sciarpata incorona quella che è stata davvero una bella prestazione ultras. Soddisfatto di ciò che mi ha riservato questa giornata, ritorno a casa con un’esperienza in più nel bagaglio delle mie conoscenze.