Pomeriggio quasi estivo che lascia strada ad una serata umida ma non fredda. A Pontedera l’evento viene vissuto con la classica calma tipica della provincia, la zona dello stadio è affollata dalle persone in vista del sabato sera ma c’è chi preferisce optare per una fermata allo stadio. In gradinata trovano posto gli ultras granata che si fanno notare per l’accensione, durante la partita, di qualche torcia, evento che un tempo passava quasi inosservato ma che al giorno d’oggi è meritevole di menzione. E qui si entra in un campo minato o comunque in quelle discussioni interminabili che portano ad asserire che ormai dentro lo stadio hai difficoltà pure ad accendere una sigaretta, vuoi per qualche decisione cervellotica dei soliti noti, vuoi per qualche comportamento abbondantemente fuori dalle righe di qualche tifoseria. Ed almeno a denti stretti o nelle giuste location, bisogna fare pure un minimo di analisi e prendersi delle responsabilità, fare un po’ di autocritica e crescere dagli sbagli e dalle decisioni prese nel passato, laddove la sfida plateale al sistema ha prodotto come unico risultato uno stillicidio di diffide.

Da Rimini arrivano una cinquantina di unità, naturalmente la parte da leone la fanno gli ultras che si ritrovano dietro le insegne della Curva Est e fin dall’inizio della partita si fanno notare per un paio di bandieroni che vengono costantemente tenuti alti al cielo. Le due tifoserie ci danno dentro anche con i cori, malgrado i numeri in gioco non siano elevatissimi. Sia i granata che i riminesi sono costanti nel sostenere la propria squadra e riscaldare un ambiente che sarebbe altresì freddo e asettico. La partita è piacevole ma piuttosto rude, diciamo pure che è il tifo che trascina i ventidue in campo e non il contrario. Gli ultras restano attivi per l’intero arco della gara che alla fine premia di misura i padroni di casa. Per gli ospiti una sconfitta sul campo ma sui gradoni è stato fatto il proprio dovere. Può sembrare poco ma non lo è.

Valerio Poli