Per il penultimo turno di Serie C girone C, si affrontano al Viviani di Potenza la compagine di casa e le vespe gialloblu di Castellammare di Stabia. Prima di commentare la partita è doveroso sottolineare quanto avvenuto durante il mese di aprile in seno alla terza disastrata categoria calcistica italiana. Un mese travagliato, un mese ricco di colpi di scena, un mese dove sono state messe a dura prova le coronarie dei tifosi potentini e non solo, un mese insomma non avaro di emozioni.

Ma cominciamo dall’inizio. Fino ad un paio di domeniche fa la situazione del Potenza Calcio sembrava già definitivamente delineata, si cominciava già a pensare a come affrontare i play out ormai inevitabili cercando nel contempo di mantenere la miglior posizione possibile in classifica, di modo da affrontare una gara di per sé imprevedibile come uno spareggio con il non indifferente vantaggio di due risultati su tre a disposizione. Per la cronaca, in caso di pareggio fra le due contendenti, non sono i rigori a decretare la salvezza ma il miglior piazzamento nella stagione regolare.

Poi però è successo l’imponderabile ovvero l’esclusione del Catania Calcio quando ormai mancavano solo due partite al termine della stagione. Qui si potrebbe aprire un dibattito infinito sulla bontà di una scelta del genere, se non fosse stato magari più rispettoso nei confronti dei tifosi, catanesi e non, dei calciatori, catanesi e non, e della stessa regolarità del campionato far concludere la stagione ormai ai titoli di coda. Chiedersi oppure perché da anni a squadre con evidenti problemi venga ugualmente concesso di partecipare con il rischio concreto di non arrivare al termine. In tutto ciò cercare poi di capire come sia possibile che gli autori di tale stillicidio, puntualmente in scena da decenni, anziché venire estromessi con ludibrio si ritrovino addirittura promossi ai vertici del calcio nostrano.

In senso lato chi ci rimette alla fine sono sempre e soltanto i tifosi. In questo caso specifico però e per mere contingenze, a trarre beneficio è ovviamente il Potenza, che raggiunge così matematicamente una salvezza che fino a pochi giorni fa sembrava appesa al labile filo del destino. Alla luce di tutto ciò. della partita odierna c’è dunque ben poco da ricordare. Al più classico pasticcio all’italiana ha fatto seguito in campo l’altrettanto classico pareggio di fine stagione fra due squadre che dalla classifica non hanno più niente da pretendere.

Il pubblico di casa ha usato questi novanta minuti per scaricare la tensione accumulata durante questo anno travagliato, salutando poi la squadra a margine e dando appuntamento al prossimo campionato. Il presidente Caiata ha annunciato che non sarà più al timone societario, anche se più volte aveva fatto uscite di questo genere per poi ritrattarle. La domanda sul futuro è però senza dubbio lecita, per il Potenza e per tutte le altre compagini che, come ogni buona estate che si rispetti, si preparano all’ennesima stagione di passione.
Pierpaolo Sacco