Sabato 23 dicembre si affrontano, per l’andata degli ottavi di finale della Coppa regionale molisana di I categoria, Pozzilli e Castel di Sangro. In origine avrei dovuto presenziare ad una delle due seguenti sfide: Casertana ˗ Catanzaro o Juve Stabia ˗ Fidelis Andria; tuttavia, appena alzatomi al mattino, dopo un lungo travaglio notturno di cui sono testimoni Marco e Simone, prevale in me il desiderio di recarmi in Molise per guardare da vicino questo match di Coppa.

Presa quindi finalmente una decisione, mi metto in macchina per raggiungere, dalla costa tirrenica, l’interno dell’Italia peninsulare. Il viaggio procede tranquillo: il sole limpido, alto nel cielo, evoca atmosfere primaverili, mentre sulle strade incontro poco traffico. Così, verso l’una, giungo nella località di Pozzilli, situata a pochissimi chilometri di distanza da Venafro. Ne approfitto, naturalmente, per una visita approfondita di questo piccolo e grazioso centro, con annessa salita all’affascinante frazione di Santa Maria Oliveto, un borgo di origine medievale affacciato sulla piana di Venafro attraversata dal fiume Volturno. Mi immergo totalmente nell’atmosfera placida di questo piccolo agglomerato, girando tra i suoi vicoli, ammirando i resti delle mura dell’Età di Mezzo e scattando qualche foto a degli innocenti gattini che mi guardano incuriositi.

Terminato questo giro turistico, quando sono le 14:00 scendo nuovamente a Pozzilli, recandomi allo stadio. L’impianto che visito in questa giornata prenatalizia è davvero particolare: un’unica tribuna coi gradoni divisi tra i locali e gli ospiti, manto in erba e tanti alberi di ulivo nelle adiacenze; il tutto circondato dalle vette dell’Appennino molisano.

Appena arrivato, mi imbatto nei gentilissimi dirigenti della squadra locale, che mi accolgono con grande ospitalità. Durante il riscaldamento dei due undici, intrattengo con loro una piccola conversazione, venendo a conoscenza della storia del sodalizio gialloblù, che in anni recenti si è imposto nel calcio regionale raggiungendo l’Eccellenza e sfidando, in partite rimaste storiche, mostri sacri come Campobasso, Isernia e Venafro. Successivamente, dialogo anche con il mister ed un dirigente degli ospiti, che si dimostrano altrettanto cortesi e disponibili: magia delle categorie dilettantistiche, in cui il calcio è vissuto ancora in maniera semplice e genuina.

Mentre le squadre si riscaldano, fanno ingresso i primi tifosi. Noto che alcuni ragazzi di Castel di Sangro indossano i cappelli di Babbo Natale, mentre a sostenere i padroni di casa ci sono diversi appassionati. Poi, iniziata la gara, fa capolino nello stadio il resto del tifo organizzato abruzzese (ricordo che Castel di Sangro si trova in Abruzzo, tuttavia la sua squadra di calcio partecipa alle categorie molisane per motivi logistici, trovandosi ai confini col territorio pentro).

Gli Ultras sangrini si dimostrano davvero originali: appena entrati, inscenano una coreografia con l’immagine di Santa Claus vestito da tifoso e uno striscione di accompagnamento. Devo ammettere che provo una certa emozione nel vedere giocare la squadra in casacca quest’oggi bianca: Castel di Sangro rappresenta uno dei miei primi ricordi calcistici, legato al mio primo album dei calciatori risalente alla stagione ’97 ˗ ’98, quando il Castello sfidava il gotha del calcio italiano nel campionato cadetto.

Terminata la scenografia e diradatosi il fumo rosso che l’ha accompagnata, i ragazzi ospiti iniziano a tifare in maniera compatta, continua e intensa: per loro tanti battimani, cori a rispondere o tenuti a lungo, momenti goliardici, qualche luminaria e un bel tocco di colore rappresentato dallo sventolio di numerose bandierine giallorosse, dimostrando così di voler sostenere la squadra divertendosi.

La sfida in campo è davvero avvincente: gialloblù e giallorossi si sfidano a viso aperto, in una gara combattuta ma leale, che termina con il pirotecnico risultato di 2 ˗ 2. A fine partita si registra il momento più bello della giornata: la società locale, nella persona del capitano, offre spumante e panettone ai tifosi venuti dall’Abruzzo, una scena che rende bene l’idea di come queste categorie rappresentino davvero un’oasi felice nel mondo del pallone.

Nel frattempo, le tenebre iniziano ad avvolgere questo meraviglioso lembo di Molise posto tra il Matese e le Mainarde: decido di andar via, per evitare di incontrare strade ghiacciate dal calare della notte. Saluto nuovamente i dirigenti locali ed ospiti, sempre più convinto della bontà della mia scelta di assistere a questa partita: me ne vado da Pozzilli con l’intendimento di tornarvi il prima possibile e con la felicità di aver conosciuto un ambiente sano, di aver visitato un nuovo posto e un nuovo stadio e di aver visto all’opera una tifoseria in crescita. Non resta, quindi, che attendere il cenone, Babbo Natale e i suoi doni: come hanno cantato i ragazzi di Castel di Sangro a fine partita, “Buon Natale a tutti quanti”!