A Reggio Emilia è tempo di festa: la Regia è tornata in serie B e al Città del Tricolore c’è l’occasione perfetta per celebrare l’evento. Sugli spalti ci sono 15mila tifosi, tutti di fede granata. O quasi: anche un centinaio in arrivo da Imola, colorati e con tante bandiere, speranzosi di non fare da semplici invitati al gran party. 

Non c’è che dire: non ce ne vogliano i tifosi sassolesi, ma quando ci sono i legittimi proprietari è tutta un’altra roba. È serie C, ma solo sulla carta. Ci sono addirittura due curve, per così dire: le Teste Quadre (nella Sud) e il Gruppo Vandelli (in realtà nei distinti). Dopo vent’anni di cocenti delusioni, è semplicemente incredibile un affetto del genere: specie con una nuova rivale nel cortile di casa, che da anni fa la A.  

“Via il Sassuolo da Reggio Emilia” è uno dei cori più cantati; ma non solo: applausi per il presidente onorario, Romeo Amedei, e per tutta la squadra. Poi pure per i gemellati, presenti in gran massa: genoani, vicentini, cremonesi. E cori dunque contro le rivali di sempre: Parma e Modena su tutte, ma anche Samp ed Hellas.  

Con una spinta del genere per i giocatori è tutto più facile: 2-0 dopo pochi minuti, poi però c’è la rimonta imolese. Finisce in pareggio, col finale che è una lunga passerella verso una trama già scritta. Sulle note di Zucchero e Ligabue, reggiani doc, prende piede la premiazione: tra gli applausi del pubblico, che si riversa poi in centro a festeggiare. Gli imolesi si preparano per i playout, mentre i reggiani alzano la Coppa, festeggiando il primo posto e il ritorno in serie B; l’anno prossimo, c’è da scommetterci, se ne vedranno delle belle.  

Stefano Brunetti