Per questo primo turno di coppa Italia di categoria, al Granillo di Reggio Calabria si affrontano Reggina e Catanzaro, due dei tre club calabresi che possono vantare diverse partecipazioni nel massimo campionato italiano. La serie A è un pallido ricordo, il primato regionale è passato al Crotone del presidente Vrenna e mister Nicola, mentre per gli amaranto e i giallorossi la realtà è quella della serie C.

Il Catanzaro, forte del cambio societario e guidato dall’imprenditore locale Noto, vuole ripartire e tornare a volare alto, mentre la Reggina sembrerebbe essersi messa alle spalle i problemi societari che in pochi anni l’avevano portata dalla Scala del calcio ai bassifondi del dilettantismo passando per l’umiliazione del fallimento societario.

Lo stadio presenta un bel colpo d’occhio, da Catanzaro giungono oltre 200 giallorossi che, guidati dallo storico gruppo UC 73, incitano le Aquile per tutto il match. Anche gli amaranto si presentano con lo stesso “schieramento” delle ultime stagioni, orfani ormai da anni di gruppi storici come Boys o Irriducibili. La serata è calda ed entrambi i gruppi sostengono i propri beniamini a torso nudo, con i reggini che nel corso della partita sfoderano una simpatica “magliettata”.

Per anni le due curve sono state unite da una forte amicizia, che legava soprattutto il CUCN Reggina alla Curva Massimo Capraro. Oggi quel rapporto sembra ormai appartenente al passato: nel corso della partita i due settori si sono lanciati cori non certo amichevoli, senza che però la situazione degenerasse, ma segnando di fatto il declino di questo rapporto. I match di campionato serviranno a chiarire meglio le nuove dinamiche createsi.

In campo la spuntano di misura i padroni di casa, che si portano così al primo posto provvisorio nella classifica del mini-girone a tre, che si completa con la presenza dell’altra compagine calabrese del Rende.

Testo di Michele D’Urso.
Foto di Lillo D’Ascola.