Stadio Romeo Neri, Rimini Calcio e Vasco Rossi, un filo conduttore ha unito in questi giorni calcio e musica, anche se non è tutto oro ciò che luccica e il canonico bicchiere mezzo pieno, dipende sempre da che punto di vista si guardi la vicenda. Da quando il sindaco di Rimini ha annunciato in pompa magna che il prossimo 2 giugno lo stadio cittadino ospiterà la data zero del nuovo tour del famoso cantante modenese, la notizia ha monopolizzato i quotidiani e il dibattito pubblico locale. Operazione di marketing sicuramente di successo per il comune, a ridosso dell’imminente stagione estiva, oltretutto Vasco è da sempre molto legato alla città di Rimini dove passa spesso lunghi periodi di preparazione in vista dei suoi concerti o anche solo per puro relax. La Curva Est durante la partita Rimini-Pontedera ha colto la palla al balzo esponendo uno striscione in cui, parafrasando un verso di una famosissima canzone dello stesso Vasco Rossi, ha ancora una volta voluto richiamare l’attenzione sul vetusto impianto per il quale, ormai da tempo immemore, richiedono coperture per il resto dei settori oltre la tribuna e un riavvicinamento della Est al campo, come negli anni ’80. A parte le solite ed interessate promesse elettorali però, non s’è mai raccolto nulla di concreto in tutti questi anni e che il comune abbia dichiarato l’intenzione di stanziare 350.000 euro per consentire di ospitare 24.000 persone
per quest’occasione non può che lasciare perplessi un po’ tutti.

E questo solo per quanto attiene al vil denaro, alla parte puramente economica della vicenda, perché poi ci sarebbe anche un risvolto sportivo, considerato che il 2 giugno ci sono ancora i playoff di serie C e se il Rimini dovesse parteciparvi, con lo stadio che verrà consegnato anticipatamente all’organizzazione per l’allestimento e tutti i preparativi annessi, se i biancorossi dovessero vincere i primi turni dei playoff a chi dovrebbero chiedere ospitalità? Dubbi e domande lecite quelle dei tifosi ma evidentemente in Comune non interessano le esigenze di quella parte di comunità locale che segue il calcio o comunque la ritengono tranquillamente sacrificabile in nome di ben altri e alti interessi.

Tornando alla partita odierna, prima del fischio di inizio viene osservato un minuto di silenzio per le vittime decedute in mare a Cutro, in Calabria. Dalla città Toscana sono una buona ventina i supporter granata posizionati nel settore ospite che si fanno notare per lo sventolio ininterrotto del loro bandierone e per svariate manate anche se, vista la distanza dal terreno di gioco, non sempre i loro cori risultano udibili. Alla tifoseria granata va riconosciuto il merito di averci provato e pur non potendo
contare sui grandi numeri delle blasonate piazze di Toscana, la pezza “Pontedera tifa Pontedera” che hanno scelto per rappresentarsi, a rivendicazione dell’onore e dell’orgoglio di tifare per la squadra della propria città, a prescindere da mere e volgari questioni numeriche.

La Curva Est invece (nella quale sono presenti quest’oggi anche gli amici di Cattolica), in questa fase della stagione sembra attraversare un periodo di stanca in cui, dopo un positivo avvio di stagione, fatica a trovare nuovi stimoli, specialmente in queste partite con meno appeal calcistico o in cui non ci sono spiccate rivalità a rinfocolare gli animi. Anche la formazione con la maglia a scacchi ci sta mettendo del suo, regalando poche soddisfazioni in questo periodo, specialmente tra le mura amiche dove, nel girone di ritorno, ha raccolto pochissimi punti ma tanto disappunto nei confronti di mister Gaburro e della squadra, che rimane comunque ancora in piena corsa per l’accesso ai playoff.

Anche il pareggio di oggi accontenta più gli ospiti che i padroni di casa, tanto che al novantesimo i giocatori del Pontedera si porteranno sotto il settore per scambiare gli applausi con i propri tifosi, mentre per i giocatori biancorossi ci saranno solo fischi.

Da segnalare che all’inizio del secondo tempo, gli ospiti granata hanno esposto uno striscione corredato da gigantografia in ricordo di due giovani amici prematuramente scomparsi, applaudito anche dalla Curva Est. In questa parte dello stadio, oltre allo striscione al centro del dibattito, era stato preparato un secondo striscione dedicato agli amici della Samb che non è riuscito a superare il vaglio ed entrare all’interno dello stadio, per cui è stato affisso al di fuori del settore.

Gilberto Poggi