La sfida di quest’oggi tra Cesena e Avellino non è una semplice partita di calcio tra due squadre di altrettante città, bensì il confronto tra le rappresentative calcistiche di due regioni italiane, Romagna e Irpinia, che pur non vedendo riconosciuta la propria autonomia amministrativa, hanno da sempre una loro precisa identità.

Di conseguenza entrambe le formazioni calcistiche, storicamente, hanno in comune tra loro il fatto di rappresentare due territori ben più ampi rispetto alle città in cui disputano le proprie partite casalinghe. Due territori, Romagna e Irpinia, che da sempre le ricambiano con sostegno e passione.

Quest’oggi sono al cospetto della migliore tifoseria ospite vista da me finora al Manuzzi, durante il campionato 2013/2014. Di fatto è così che mi sento di definire gli avellinesi presenti nella Curva Ferrovia dell’impianto cesenate. E non è un’esagerazione, visto che tra il loro sostegno ai lupi biancoverdi e quello dei sostenitori di casa della Curva Mare, ho fatto davvero fatica a starci dietro con gli scatti fotografici.

Gli irpini, tornati nella serie cadetta dopo alcuni anni di assenza, anni conditi da tanta sofferenza da parte della propria tifoseria, si presentano in numero considerevole, tenuto conto della distanza tra le due città e delle tante limitazioni imposte oggigiorno a chi desidera sostenere la propria squadra del cuore anche lontano dalle mura amiche.

Al fianco dei sostenitori biancoverdi giunti direttamente dall’Irpinia, c’è una considerevole rappresentanza di residenti nelle zone del Centro e del Nord Italia, con tanto di striscione al seguito. Ciò non limita il livello del tifo avellinese, visto che tutti coloro che si trovano all’interno del settore ospiti assistono al match in piedi, compattandosi attorno al gruppo centrale per sostenere a livello vocale i colori biancoverdi.

Ne viene fuori una prova complessiva caratterizzata da un bel tifo, costante e sostenuto per quasi tutto l’arco dei novanta minuti, anche quando il risultato finale sembra ormai compromesso, con cori roboanti, tanti battimani ed un paio di sciarpate davvero ben riuscite.

Una bella prestazione che, oltre che bella a vedersi, giunge spesso forte e chiara alle orecchie di chi è in tribuna e, soprattutto, ai giocatori irpini schierati in campo. Questi ultimi, a fine gara, si recano sotto il settore ospiti per tributare il dovuto ringraziamento ai propri sostenitori.

Sul fronte casalingo, la Curva Mare di quest’oggi non è certo da meno. Stimolati a fare bene da una presenza avversaria di alto livello, oltre che dagli amici di Mantova e Peterborough presenti al loro fianco, i sostenitori romagnoli si fanno trovare pronti ed all’altezza della situazione, rispondendo colpo su colpo ai cori degli avellinesi.

Espongono uno striscione molto eloquente, con il quale provano a spronare i propri giocatori affinché non diano già per persa la possibilità di agganciare quel secondo posto in classifica che vorrebbe dire serie A diretta.

Tanta voce e tanti battimani anche da parte della curva di casa che, se mai ce ne fosse ancora bisogno, dimostra ancora una volta di saper esprimere un sostegno vocale degno della categoria superiore alla quale, a giusto titolo, aspirano.

Giangiuseppe Gassi.