Una giornata rovente quella che trovo al mio arrivo a San Benedetto. Siamo a metà settembre, ma questa domenica tutto sembra tranne che la di fine di un’estate. Il mio tragitto dalla stazione allo stadio mi permette di attraversare quasi tutta la città, accompagnato nel cammino da murales spettacolari e adesivi in ogni dove a marcare il territorio, manifestazione esteriore o se vogliamo sinonimo del grande attaccamento della città ai colori rossoblù. I tempi ristretti non mi hanno permesso di fare visita al vecchio Ballarin come volevo, mi sono dovuto accontentare di uno sguardo fugace alle mura esterne, ma mi sono promesso di ritornarci, per un sopralluogo e una visione più completa di quest’altro pezzo di storia del nostro calcio, che assolutamente non deve essere mai dimenticato.

Arrivo invece al “Riviera delle Palme” quasi a ridosso del fischio d’inizio e per accedere in tribuna riesco a passare dalla Curva Nord, anch’essa ricca di murales è già fervente di entusiasmo. Non c’è nulla di sorprendente alla fine, stiamo parlando di una tifoseria storica e radicata del movimento ultras italiano. È esattamente quello che mi sarei augurato di trovare davanti ai miei occhi e cosi è stato.

Recuperata la mia postazione, la visuale è spettacolare. Non sembra affatto una partita di Serie D già solo basandosi sul solo dato numerico: oltre 6.000 gli spettatori presenti! E se non bastasse la quantità, anche la qualità del tifo è direttamente proporzionale e a tratti pazzesca. La squadra in campo infatti, gira proprio come dovrebbe, offrendo ulteriore combustibile alla Curva per una prova di alto livello. A tratti canta tutto lo stadio ma anche quando rimane solo lo zoccolo duro a tenere accesa la fiammella, il tifo si mantiene sempre su ottimi standard. Tanto colore, tante bandiere, le manate pure sono molto fitte. Non mancano nemmeno i consueti fumogeni, a completare della prestazione della Curva Nord di oggi in cui la stessa ha praticamente dato sfoggio di tutto il suo repertorio.

Ultimo ma non ultimo, il capitolo ospiti: buona la presenza da Tivoli, quantificata dai quotidiani locali in 88 tifosi al seguito. Mai visti nella mia storia da fotoreporter, che solitamente occupo altre zone geografiche, ne rimango comunque piacevolmente soddisfatto. Raccolti dietro uno striscione di pregevole fattura, cercano e a tratti riescono a farsi sentire, soprattutto nei cori a ripetere, nonostante l’atmosfera intorno non fosse delle più agevoli. Ma loro non mollano, anche sotto diversi goal, e continuano ad incitare gli undici in campo con buona costanza. Un plauso anche a loro quest’oggi. Lo meritano.

Catello Onina