I finali di campionato lasciano sempre lo spazio a partite prive di significato, in cui squadre che non hanno più nulla da chiedere danno vita a spettacoli poco edificanti e a volte addirittura grotteschi.
La nostra Serie A è un chiaro esempio, con scudetto già assegnato con largo anticipo e la lotta salvezza sempre meno combattiva. Per fortuna non è così in Lega Pro dove, grazie al format del campionato, non esiste una zona di adagio. O si lotta per non retrocedere o per andare in cadetteria, non esistono vie di mezzo.
La sfida andata in scena al Mazzola è un perfetto spot di questo campionato: due cenerentole partite con l’obiettivo salvezza che si ritrovano a lottare, e a sognare, un posto al grande (grandissimo visto il numero di squadre presenti) ballo dei playoff.
Viste le premesse in quel di Santarcangelo dove, fuori dall’impianto, sono stati affissi striscioni per far sentire la vicinanza alla squadra, la risposta del pubblico di casa è abbastanza deludente: settore del tifo organizzato riempito dai ragazzini delle giovanili, qualche esponente dei Casualmente Ultras di contorno e nulla più. Il resto della tribuna coperta è pieno solo per metà.
Il settore ospiti è anch’esso pressoché vuoto. Da Macerata arrivano una cinquantina di tifosi ospiti, più della metà si posizionano al centro della tribuna dietro le pezze della Curva Just e in favore dei diffidati. Altre pezze vengono appese alla rete che separa la tribuna dal campo dando un bel effetto ottico dal terreno di gioco.
La contrapposizione canora tra le due fazioni è sia per numero (a favore dei padroni di casa) che per qualità (a favore degli ospiti). I Casualmente Ultras, imbeccati da Rudy, storico tifoso gialloblu, danno prova di grande compattezza sfoderando i cori che hanno accompagnato la squadra nell’arco della stagione. L’utilizzo di canti conosciuti e il coinvolgimento dei ragazzini che occupano il settore produce nei momenti di sostegno alla squadra un ottimo effetto, ben udibile e distinguibile da ogni parte del campo di gioco.
I tifosi ospiti invece, dimostrano fin da subito la loro caratura, facendosi largo nonostante il numero esiguo di cantanti. Il primo coro è di ringraziamento alla squadra, abile a salvarsi nonostante la situazione disastrosa messa in atto da persone che dovrebbero stare in posti diversi rispetto al mondo del calcio. Si susseguono per tutto il primo tempo cori di contestazione all’attuale società e di sostegno ai diffidati. Primo tempo in cui anche la squadra ospite mette in grande difficoltà i padroni di casa.
La sosta fa bene ai locali che si impongono con 4 gol e continuano la corsa verso i playoff. Nonostante ciò lo spettacolo in tribuna è ancora di stampo biancorosso con cori che passano dal sostegno alla squadra alla pura goliardia. Da notare, alla mezzora, un “Io credo, rinascerò…” di chiaro stampo religioso, intonato per unire sacro e profano. Seguono altri cori a sostegno dei diffidati e della squadra a dimostrare il clima di festa che si respira in casa marchigiana nonostante il risultato sorrida ai locali.
Al termine entrambe le squadre si prendono gli applausi delle rispettive tifoserie. Molto bella la scena di mister Giunti che va a prendere personalmente tutti i suoi giocatori e li porta sotto il settore ospiti. Dal lato santarcangiolese lo speaker carica il popolo di casa che risponde con una lunga standing ovation alla squadra.
Nicolò Semprini.