Ci troviamo a Sarno, comune della provincia di Salerno, geograficamente collocato alle falde del monte Saro e sulle rive del fiume Sarno da cui prende il nome. Prima di dirigerci allo stadio ci fermiamo alla sua fonte: l’acqua che ci scorre limpidissima davanti, schiarisce anche i nostri pensieri al punto che non possiamo che chiederci come sia possibile che a valle, quest’acqua non abbia gli stessi riflessi cristallini e la stessa fine, lieta come il principio. È storia nota, purtroppo, come sarebbero note le colpe ma interrogarsi sui perché, le connivenze e le impunità rischia di intorbidire anche questo attimo di splendore.
Decidiamo perciò di prolungare la sensazione di benessere nella nostra personale oasi di felicità, lo stadio. Per la precisione lo stadio “Felice Squitieri” dove i padroni di casa della Sarnese, vincitori della Coppa Campania di Eccellenza, affrontano il Manduria che giusto qualche settimana prima avevamo visto alzare la Coppa Puglia a discapito del Molfetta. Si gioca la prima gara della fase a gironi della Coppa Italia Dilettanti, competizione che contrappone tutte le vincitrici delle coppe regionali di tutta Italia e che, soprattutto, mette a disposizione una promozione diretta in Serie D.
È mercoledì pomeriggio, c’è un bellissimo sole ed è il 14 febbraio, il giorno in cui si festeggia San Valentino, patrono degli innamorati, anche se in fondo per gli ultras è San Valentino tutti i giorni in cui si va allo stadio. Nonostante la partita infrasettimanale, un discreto numero di tifosi messapici accorre a sostenere la propria squadra, coordinati dal suono di un tamburo e autori di un tifo caloroso e ancor più continuo per tutti i minuti di gioco.
Mentre i tifosi locali riempiono già alcuni posti in gradinata, gli ultras della Sarnese entrano insieme pochi minuti dopo il calcio d’inizio, sventolando bandiere e intonando cori. Molto sentito il tifo anche della gente assiepata in tribuna: non saranno ultras ma il loro apporto contribuisce in maniera significativa all’atmosfera e alla resa totale del tifo. Bella sciarpata durante il primo tempo, mentre nel secondo tempo sono di nuovo gli ospiti alla ribalta con l’esposizione dello striscione “Auguri amore mio”, firmato Nuova Guardia Manduria. Tanto per chiudere il cerchio con San Valentino e la celebrazione dell’amore.
Ma tutto l’amore non basta a cambiare il risultato, infatti la partita termina 1 a 1, senza nessun passo deciso verso la qualificazione, per cui tocca aspetta che il triangolare si completi con le gare di entrambe contro la Santarcangiolese per capire chi potrà continuare a sognare e proseguire il suo cammino verso la coppa Italia nazionale.
Testo e foto di Imma Borrelli