Domenica 2 luglio, alle ore 19:00, i locali dell’Associazione di Promozione Sociale “Time out” (Fondi, via Damiano Chiesa 28) hanno ospitato un dibattito sull’episodio della morte di Gabriele Sandri, sulle menzogne che furono pronunciate immediatamente dopo quel triste avvenimento e sull’eco che la vicenda ha conosciuto nel mondo ultras e nella società civile, con una diagnosi dei cambiamenti che si sono registrati a dieci anni da quella famigerata giornata autunnale.

Come tutti ricordano, Gabriele era un giovane tifoso della Lazio barbaramente ucciso dai colpi di pistola sparati da un agente di polizia l’11 novembre del 2007, quando – mentre era diretto a Milano per assistere all’impegno della sua squadra contro l’Inter – si trovava in automobile nel piazzale della stazione di sosta di Badia al Pino, sull’autostrada A1, nei pressi di Arezzo.

Organizzatori dell’interessante evento sono stati i ragazzi del gruppo Old Fans Fondi, da troppo tempo e coerentemente lontani dal “Purificato” a causa dell’acquisizione dello storico FC Fondi 1922 da parte dell’università telematica “Unicusano”, che non si è limitata a rilevare il club, ma si è spinta oltre fino a mutarne denominazione e stemma. Questo incontro si inserisce in una serie di eventi che i ragazzi fondani hanno organizzato per festeggiare il loro 14esimo anno di attività.

Di fronte ad un nutrito pubblico, che ha visto la presenza anche dei loro gemellati di Nola appartenenti al gruppo ESSEPIENNE, hanno preso la parola Simone Meloni, giornalista di “Sport People” e “Io gioco pulito” (blog de “Il Fatto Quotidiano”), Stefano Severi (storica firma di “Sport People”) e Vanda Wilcox, studiosa inglese di storia contemporanea e del movimento ultras. Avrebbero dovuto prendere parte al dibattito anche Cristiano Sandri (fratello di Gabriele) e l’avvocato Emilio Coppola, i quali, tuttavia, sono stati impossibilitati a presenziarvi per motivi personali.

Ad introdurre l’evento è stato un ragazzo degli Old Fans, il quale, dopo una panoramica sulle attività di cui si è fatto di recente promotore il suo gruppo, ha illustrato la tematica dell’incontro, soffermandosi, in modo particolare, sulla ricezione dell’episodio nella società civile, sulle falsità pronunciate a caldo dagli organi ufficiali e sull’influenza che i media hanno esercitato sulla vicenda; inoltre, ha esposto ai presenti alcune delle attività della “Fondazione Gabriele Sandri”, mostrando anche il libro di Maurizio Martucci (11 novembre 2007. L’uccisione di Gabriele Sandri una giornata buia della Repubblica, Sovera Edizioni, 2008).

Successivamente, la parola è passata ai relatori. Ha esordito Simone Meloni, il quale ha letto un articolo, da lui redatto, sulla notte dell’assalto alle caserme – a Roma – che seguì a quel luttuoso pomeriggio, contestualmente alla sfida di campionato tra la Roma ed il Cagliari (rievocando anche gli episodi di Bergamo e Taranto e le tristemente note parole del calciatore Clarence Seedorf, che si rifiutò di osservare il minuto di silenzio), quando ormai tutto il mondo delle curve era indignato per un episodio di fronte al quale il calcio italiano si macchiò della vergogna di non essersi fermato.

È quindi venuto il turno di Stefano Severi, il quale ha scelto invece la strada del dialogo con il pubblico, soprattutto con i ragazzi più giovani, elencando altri episodi simili che si sono verificati nel corso degli anni (Di Maio, Celestini, Scaroni, Spoletini, Furlan), prima di arrivare a quello di Gabriele Sandri, che, forse per la prima volta, ha generato una significativa cooperazione e unità di pensieri e di intenti tra il mondo ultras e la società civile.

Dopo l’interessante intervento di Severi, Vanda Wilcox si è soffermata sulle stragi che hanno funestato il calcio inglese (con riferimento particolare a quella di Hillsborough) e sul ruolo che, anche oltremanica, quotidiani celebri come il The Sun” hanno ricoperto nel processo di criminalizzazione dei tifosi a livello di opinione pubblica. Ha destato particolare attenzione, poi, il discorso su quel modello inglese ormai trasformatosi in una sorta di feticismo della carta stampata e dell’opinione pubblica italiana, che invece non ne hanno compreso la lunga gestazione e l’intima essenza.

A questo punto, si è entrati nel vivo della serata, con gli interventi del pubblico. Ne segnalo due in particolare: uno, davvero dettagliato e pertinente, di un ragazzo di Nola, che ha parlato di come gli ultras sono stati considerati nel tempo nella propria città, passando da una sorta di disprezzo iniziale da parte dei non appartenenti al tifo organizzato ad una importante rivalutazione grazie alle numerose iniziative messe in campo sui fronti della solidarietà e della crescita della città; e un altro, assai analitico, di un ragazzo di Fondi, che invece si è soffermato sui cambiamenti avvenuti in seno al movimento e sul ruolo che Internet e i social hanno giocato nella trasformazione di questo mondo così trasversale.

Prima della chiusura Cristiano Sandri è intervenuto telefonicamente, scusandosi per l’assenza e facendo un piccolo excursus dei dieci anni trascorsi dall’uccisione del fratello.

Al termine del dibattito, ha ripreso la parola l’ultras fondano che ha introdotto la serata, accennando alla maglia che il suo gruppo ha intenzione di donare alla “Fondazione Gabriele Sandri” (quella storica della promozione dalla D in C2 nel 2009 – 2010, mentre per i Nolani sarà quella della sfida Nola-Lecce di metà anni ‘90), mostrando le fanzine in distribuzione e, soprattutto, soffermandosi sulle intenzioni del gruppo alla luce delle ultime, note vicende societarie (per chi non ne fosse a conoscenza: l’Unicusano si è traferito in blocco a Terni, mentre il Fondi è stato acquisito da Pezone, presidente del Racing Roma, squadra retrocessa in D dopo l’ultimo campionato di Lega Pro; per gli Old Fans la nuova società, per garantirsi il loro sostegno, dovrà mantenere intatti la denominazione storica, lo stemma ed i colori sociali).

Infine, terminato l’incontro, sono stati intonati – all’esterno – alcuni cori, tra cui,  ovviamente, quelli per Gabriele Sandri.