Un mese dopo ancora Sora. Stavolta per assistere alla partita tra i bianconeri padroni di casa e il Chieti. Un incontro con diversi spunti di interesse, soprattutto sotto il profilo ultras e che anche calcisticamente, per blasone e tradizione delle due compagini, si sarebbe potuta giocare in ben altre categorie. 

Una garanzia i locali, sempre in fermento e in questa occasione autori di una coreografia semplice ma di grande impatto visivo ed estetico, in ragione dello stile del loro materiale e della maniacale cura dei piccoli particolari. Sembrerà una cosa da poco ma il nero scuro con cui contornano le lettere dello striscione “Finché vivrò… ti sosterrò” riesce a farlo spiccare su uno sfondo sempre nero ma leggermente più chiaro. Sono finezze, particolari come dicevamo, ma sono appunto i particolari a far la differenza.

Buono anche il loro tifo vocale, soprattutto in un primo tempo in cui sono sempre in fermento, mentre si registra un netto calo nel secondo. Ottimi invece i numeri degli ospiti, 284 secondo i dati del botteghino. Si raccolgono in maniera compatta attorno alle pezze “Curva Volpi” e “Chieti” e sono autori di un tifo notevole e continuo per tutti i novanta minuti.

Però se sugli spalti le due tifoserie si dimostrano in gran spolvero, molto più scialbo è lo spettacolo in campo dove le due squadre si spartiscono un punto a testa frutto di un pareggio senza reti e senza troppe emozioni.

Davide Gallo