L’Altamura dopo le ultime deludenti prestazioni cerca riscatto in terra campana, dove la compagine locale è invece impegnata in una disperata lotta salvezza.

Sorrento ha un fascino unico, meta turistica non solo estiva, cosa che dovrebbe incentivare gli ospiti ad accorrere in “massa”.  I tifosi però spesso sono guidati nelle proprie “scelte” più da logiche legate ai risultati che non da motivi “paesaggistici”. 

Sono circa 100 gli Altamurani al seguito, una quarantina dei quali si raccoglieranno dietro le pezze dei gruppi, sostenendo la propria squadra per tutti i 90 minuti. La partita non volge a loro favore, e dopo un rigore sbagliato, l’ennesimo in questa stagione, il Sorrento passa in vantaggio, lasciando l’amaro in bocca nei tifosi murgiani.

Nel corso della partita verrà esposto uno striscione rivolto ai “cugini” di Matera (“Matera riposa in pace ora… e per sempre”): il Giudice sportivo, con delibera del 14 febbraio 2019, ha provveduto ad escludere il Matera Calcio dai campionati professionistici, gettando nello sconforto i tifosi biancoazzurri.

I vertici del calcio hanno provato a porre un argine al fenomeno dei fallimenti calcistici, provvedimenti che ad oggi non hanno sortito gli effetti sperati, basti pensare a quante squadre, a partire dai primissimi anni ’90, sono sparite dai radar calcistici: Taranto, Pisa, Napoli, Fiorentina sono solo alcune delle vittime illustri degli ultimi 3 decenni.

A fine partita la squadra altamurana è stata duramente contestata dai propri tifosi, che non hanno digerito lo scarso impegno messo in campo negli ultimi match.

I sorrentini si confermano un’interessante realtà, con un’età media bassa, che pertanto lascia ben sperare per il futuro. Materiale curato, non solo quello esposto ma anche il “dress code”, in linea con lo stile casual.

Tiferanno senza sosta la propria squadra, facendosi “aiutare” anche da un tamburo. L’utilizzo di quest’ultimo mi colpisce molto, non nego infatti che non ho mai avuto particolare simpatia per lo “strumento musicale” in questione, ma i sorrentini l’utilizzano con “parsimonia”, senza eccedere: capita spesso di assistere a match che, vuoi per lo scarso spettacolo offerto  in campo , vuoi per altri fattori “endogeni” hanno come unico sottofondo il suono dei tamburi.

A fine partita dopo aver ringraziato la squadra per l’importante vittoria rivolgeranno cori non propri amichevoli ai nemici stabiesi, rivali storici dei sorrentini.

Michele D’Urso