Dopo la protesta andata in scena nel match interno contro il Milan, al netto delle speculazioni che sempre ci sono in questi casi, il popolo laziale ha voluto dimostrare il proprio attaccamento alla maglia organizzando una trasferta “vecchio stile” con destinazione il Picco di Spezia. L’appuntamento è fissato per le 11 del mattino nel piazzale della stazione Ostiense, il mezzo prescelto è il treno che rievoca ricordi di un passato che difficilmente potrà tornare: se a partire dalla metà degli anni Duemila gli ultras, anche per dare meno nell’occhio, hanno deciso di muoversi in transit, gli anni ‘80 erano caratterizzati dalle trasferte di massa fatte in pullman o appunto in treno.

I biglietti messi a disposizione dei biancazzurri vengono letteralmente bruciati in una manciata di ore e infatti molti tifosi giunti dalla Capitale, si sistemeranno anche in altri settori dell’impianto ligure. Arrivato alla stazione della Spezia il torpedone laziale viene blindato e scortato lungo il tragitto che separa la stessa stazione dall’impianto sportivo onde evitare contatti con la tifoseria locale.

Arrivati allo stadio, il settore ospiti trabocca di entusiasmo e, nonostante lo svantaggio che matura dopo pochi minuti sul terreno di gioco, il tifo dei laziali non cala mai d’intensità. Quando la piega degli eventi sembra ormai cristallizzatasi su un pareggio, il settore ospiti ripete il rito di spogliarsi e il coro “a petto nudo si vince la partita” si rivela ancora una volta scaramanticamente efficace, portando a quel goal che vale i tre punti. Gol che per ironia della sorte giunge grazi al fischiatissimo Acerbi, protagonista suo malgrado nella settimana precedente della vittoria del Milan ma che, oltre questo episodio recente, già da tempo è in rotta con la tifoseria.

Gli spezzini, forti di una salvezza pressoché in cassaforte, si presentano numerosi in Curva. A pochi km, inoltre, la contemporanea stracittadina di Genova potrebbe rivelarsi importante per i padroni di casa ai fini della classifica. La vittoria della Samp viene accolta con entusiasmo dal popolo spezzino, sia per l’accesa rivalità che li separa dai rossoblù (anche se pure con i doriani sono lontani i tempi della mutua stima e del rispetto…) ma soprattutto per gli importanti risvolti che la sconfitta del Genoa ha sulla loro classifica e sulle possibilità di permanenza in Serie A.

Le squadre entrano in campo con l’intero stadio che incita i propri beniamini, nel corso della partita non mancano cori di sfottò ai cugini genovesi di entrambe le sponde. A causa delle note vicende pandemiche recenti, i biglietti a disposizione della tifoseria di casa sono stati spesso contingentati e questo ha spinto il Gruppo Bullone a trovare posto sin dalla prima domenica nella Curva accanto agli ospiti. Da quel settore hanno provato a fornire il proprio apporto di tifo anche seguendo, come è successo questa sera, il tifo della Curva di casa, soprattutto nei cori a ripetere ai quali si sono volentieri accodati, contribuendo a rendere il clima del Picco ancora più caldo.

Bella coreografia iniziale in Curva Ferrovia, con rotolini di carta bianca: nella sua semplicità, un bel colpo d’occhio. A rincarare la dose di colore ha contribuito anche una bella sciarpata, mentre positivo e continuo è risultato il tifo propriamente detto, sostanzialmente indifferente verso i dirimpettai odierni e più che altro concentrato al sostegno della squadra. La sconfitta arrivata nei minuti finali e con un goal la cui regolarità è stata molto discussa, lascia ovviamente un po’ di amaro in bocca: festeggiare la matematica salvezza fra le mura amiche sarebbe stato più bello, come più bello sarebbe stato prendersi una settimana in meno di tribolazioni, ma ormai manca solo qualche settimana e un po’ di pazienza al grande traguardo.