Pochi minuti dopo la sconfitta (1-3) contro il PSG nei quarti di finale di Coppa di Francia, il presidente dell’AS Saint-Etienne, Bernard Caiazzo, ha voluto rivelare ai media che la FFF, la Federcalcio francese, gli aveva anticipato l’apertura di un’inchiesta sulla realizzazione di un nuovo striscione polemico dei tifosi del St.Etienne, sugli spalti dello stadio Geoffroy-Guichard. E il minimo che possiamo dire è che non fosse felice.
Non ci sono solo le “ola” all’interno in uno stadio di calcio. Ci sono anche striscioni ad attirare attenzioni, soprattutto quando sono utilizzati per ottenere un messaggio più o meno politico. Ci siamo chiesti cosa sarebbe successo se mercoledì sera, gli ultras del St.Etienne avessero osato esporre ulteriori striscioni durante la partita ASSE-PSG dei quarti di finale della Coppa di Francia (punteggio finale: 1-3 per gli ospiti), un mese dopo il clamore innescato dalle loro frasi durante la partita di Ligue 1 tra i due club, per denunciare la politica di repressione del club di Parigi contro i propri sostenitori.
“NON MOLTO LEGALE”
Bernard Caiazzo, presidente del Saint-Etienne, è venuto a parlare ai media in zona mista dopo la partita. “La Federazione ci ha inviato una lettera con la minaccia d’interrompere l’incontro se un nuovo striscione sull’argomento fosse stato esposto. Penso che tutto questo non è bello e, inoltre, non credo che sia molto legale. Abbiamo il pubblico più bello di tutta la Francia. Come ogni qual volta si tocca il discorso ultras, nonostante il loro comportamento esemplare, vengono trasformati da oppressi ad oppressori con abili manipolazioni mediatiche e politiche”.
I Green Angels ed i Magic Fans, i due gruppi più rappresentativi della tifoseria del St.Etienne, sono specialisti in striscioni umoristici e corrosivi. Ma questa volta, citando la dirigenza del PSG al pari di una “dittatura” fondata sul “denaro sporco”, ha provocato la loro rabbiosa reazione. Di conseguenza, la LFP, la Lega Calcio francese, responsabile per l’organizzazione di campionato e Coppa di Lega, ja convocato i dirigenti del St.Etienne davanti alla Commissione Disciplinare.
IL PSG SECONDO GLI ULTRAS VERDI: “UNA STORIA CANCELLATA, UNO STADIO DESOLANTE”
“Gli striscioni non erano beceri e alcuni erano anche divertenti, ma l’emiro del Qatar ha ritenuto questi striscioni come un vero insulto, il che è comprensibile, ma il caso ha assunto delle proporzioni veramente esagerate e la cosa mi dispiace”, ha detto Bernard Caiazzo in un’intervista per il magazine But!. “Francamente, ho imparato a conoscere i dirigenti del PSG, non sono persone arroganti. Ma hanno scelto di non essere coinvolti in alcun rapporto con la propria tifoseria. Ogni club sta conducendo la propria politica ma confesso, confrontandomi con i vari casi, di essermi ritrovato fra i pochi presidenti che dialogano coi propri tifosi”.
L’ASSE dunque, in caso di ulteriori infrazioni, rischia la partita a porte chiuse. Quattro giorni dopo però, i Magic Fans hanno risposto alle polemiche attraverso un comunicato: “Se i dirigenti del nuovo PSG hanno ritenuto questi striscioni inaccettabili, è proprio perché rifiutano di accettare la realtà della club, vale a dire quella di una storia cancellata, che vive una fase desolante, finanziata da parte di chi i “diritti umani” li conosce solo a parole da pronunciare magari nei loro discorsi alle Nazioni Unite, mentre poi fa pressione per attuare politiche repressive o dalle libertà limitate”.
Le Parisien ha riferito che gli Ultras Parigini erano riluttanti a dare la loro voce su ulteriori versioni della vicenda; citando un membro di uno dei gruppi: “Sappiamo molto bene che se facciamo qualsiasi qualcosa, questa avrà inevitabili ripercussioni sulle nostre libertà personali”.
Tira insomma tutt’altro che una bella aria attorno al calcio francese e ai suoi tifosi. Sotto la patina luccicante, c’è del marcio che i dirigenti alimentano ma di cui negano l’esistenza e le cui conseguenze sono tutte a scapito dei tifosi, ancor più di quelli riuniti in gruppi organizzati.
Traduzione di Francesco Passarelli.