Anticipo al sabato della ventitreesima giornata di serie D girone E e ad Altopascio arriva il quotato Livorno con la classica carovana di tifosi al seguito. Nei giorni antecedenti la gara inizia il piano di sicurezza per una partita che si gioca in un impianto sportivo con solamente trecento posti a disposizione, ragion per cui c’è da trovare la soluzione per non creare problemi di ordine pubblico. Agli ospiti vengono destinati duecento biglietti mentre ai tifosi locali viene destinata la zona più piccola dell’unica tribuna esistente visto che, anche giustamente, la società di casa vuole giocare nel proprio impianto per evitare di dare vantaggi ad una diretta concorrente per la promozione.

Ovviamente agli ospiti non bastano i duecento biglietti che infatti vengono rapidamente polverizzati e come è facile prevedere, sono tanti quelli che devono desistere in mancanza del regolare ticket d’ingresso. Altrettanto ovvio che ai cancelli se ne presentino altri sprovvisti del biglietto e la negoziazione con le forze dell’ordine per entrare è pure abbastanza veloce, non ci sono momenti di eccessiva criticità ed alla fine viene concesso l’ingresso a tutti i presenti che, a ben vedere, riempiono completamente lo spicchio ospiti. Prevale il buonsenso insomma, aspetto che ad altre latitudini ed in altre circostanze pare mancare, sia da parte di chi organizza gli eventi sportivi, sia dalle forze dell’ordine che spesso mantengono ferme alcune posizioni quando invece con un confronto leale e collaborativo verrebbe risolto in maniera indolore non solo l’afflusso dei tifosi negli stadi ma molte e più ampie problematiche.

L’impianto sportivo di Altopascio è piccolo ma carino e funzionale, l’unica tribuna presente offre una buona visibilità dell’incontro mentre la copertura è un ottimo alleato in caso di pioggia. Oggi nonostante il calendario ci ricordi che siamo in pieno febbraio, la colonnina del mercurio fa segnare temperature primaverili, decisamente oltre la media stagionale: si notano infatti i primi torsi nudi, ancora non c’è l’abbronzatura che contraddistingue il livornese medio ma se il clima resta su questi livelli, anche questo gap sarà ben presto colmato. Al di là delle battute, gli ospiti occupano per intero il proprio spicchio, visivamente risultano estremamente compatti e questa compattezza probabilmente incide sul sostegno vocale che infatti è continuo e parecchio incisivo. I momenti di silenzio sono estremamente rari ed il tifo sembra abbracciare gran parte dei presenti, che non mancano di offrire il proprio sostegno alla squadra.

Minuto di silenzio ad inizio partita per ricordare la tragedia dei lavoratori edili a Firenze nel cantiere Esselunga, gli ospiti espongono uno striscione sul tema che purtroppo ricalca nel pensiero e nelle parole uno esposto nel recentissimo passato, ragion per cui è evidente che quando si parla di sicurezza sui posti di lavoro, di strada da fare ne resta ancora tantissima: nonostante anno dopo anno i numeri dei decessi siano importanti, evidentemente si fa fatica a regolamentare certi settori dove il fenomeno ha contorni tragici. E l’edilizia rientra fra quelli che sicuramente vanno messi sotto la lente d’ingrandimento.

La giornata si presta a ricordare anche l’anniversario della nascita della squadra amaranto, gli ultras della Curva Nord espongono un’altro striscione in merito, seguito dall’applauso di tutti i presenti. Sul terreno di gioco invece sono i locali a passare per primi in vantaggio, poi il Livorno ribalta il risultato segnando due reti e portando a casa i tre punti. Scontata l’euforia della tifoseria amaranto che torna a sognare quel primo posto che solamente qualche domenica fa era del tutto impronosticabile. Classifica alla mano, nel girone non c’è un vero e proprio padrone assoluto, tra passi falsi e vittorie inaspettate c’è da credere che i giochi si risolveranno nelle ultime giornate di campionato.

Valerio Poli