Ultimo turno del torneo cadetto interamente di venerdì sera alle ore 20:30, prima di dare il via alla coda di partite importanti come i play out e i play off che decreteranno gli ultimi verdetti. Personalmente assisterò a Ternana-Frosinone, match le cui squadre non hanno più nulla da chiedere a questo campionato, o meglio la Ternana rischia ancora qualcosa in zona retrocessione, ma dovrebbero verificarsi una serie di risultati talmente avversi le cui percentuali sono davvero irrisorie.

Discorso diverso per le tifoserie con umori diametralmente opposti: gli ultras ciociari viaggiano sulle ali dell’entusiasmo in virtù della promozione in Serie A conquistata già da qualche giornata a spesa delle più quotate Genoa, Bari, Cagliari, Parma, ecc.; ultras ternani invece sul piede di guerra non solo con il presidente Bandecchi con il quale già durante la stagione si sono “pizzicati” varie volte e su vari temi, ma anche con la squadra, addirittura prima in classifica nella fase iniziale della stagione ma che poi ha progressivamente perso quota e definitivamente mollato quando invece c’era da tirare fuori gli attributi. Sono comunque proprio queste le partite migliori, quelle che sulla carta non contano nulla ma che potrebbero riservare sempre particolari sorprese ed ovviamente non mi riferisco al rettangolo verde ma a quella che si gioca sugli spalti.

La serata, nonostante siamo quasi alla fine di maggio, è abbastanza fresca e le nuvole si fanno minacciose tant’è che qualche goccia scenderà durante l’incontro. Con il passare delle giornate gli spettatori al “Liberati” sono sempre andati scemando ed anche questa serata non fa eccezione, con la tribuna scoperta quasi completamente vuota. A tener alta la bandiera rossoverde restano le due curve con gli ultras in testa, come del resto avvenuto durante l’annata intera. Il dato delle presenze è emblematico: 4.037 spettatori tra paganti ed abbonati ed è evidente che più di qualcuno fra questi, abbia preferito altro; nel settore ospiti sono presenti inoltre un buon migliaio di ultras gialloblù arrivati con pullman ed auto private che rende ulteriormente manifesta, in termini di numeri, la bocciatura dell’operato della società da parte della piazza. Ma stasera, con grande sorpresa, la grande protagonista è la pirotecnica che decisamente non manca in nessuno nei tre settori dello stadio.

Ma andiamo con ordine: nelle curve di casa, il malcontento trova conferma nell’eloquente striscione della Nord esposto all’entrata delle squadre in campo, diviso in tre parti: “TANTI OBIETTIVI E PAROLONI, SIETE UNA SQUADRA SENZA VALORI, DIRIGENZA E GIOCATORI FUORI DAI COGLIONI”. Messaggio poi enfatizzato da una torcia e subito dopo da un potente petardo. La Est invece si colora grazie ai bandieroni che non alludono certo ad una minore delusione, difatti dopo pochi minuti pure loro espongono uno striscione dai toni forti: “UN’ALTRA STAGIONE È PASSATA, VIA TUTTI FIGLI DI PUTTANA”, a cui seguono due torce, una nella pancia del gruppo, proprio in mezzo allo striscione, l’altra leggermente più defilata.

Nonostante la vena polemica in entrambe le curve si tifa ed i cori sono superlativi, sia da un lato che dall’altro, ma a mancare ancora una volta è la squadra che dopo appena sei minuti è già in svantaggio. Poco importa perché le due curve sembrano ormai abituate a questo leit motiv e continuano a tifare, talvolta – come nel caso della Est – spalle al campo. Per entrambe le curve molto la continuità, forse qualche piccola pausa nella Est, che cerca di sopperire col colore dei bandieroni oltre ad innumerevoli i battimani.

La Nord stasera sembra invece avere una marcia in più ed il tifo non può che essere positivo. Forse qualche bandiera avrebbe apportato quel tocco di colore in più ma comunque parliamo di dettagli. In compenso sono veramente tanti i battimani, molto continui ed effettuati da buona parte dei presenti. La squadra sembra recepire la carica delle due curve ed alla mezzora, in quattro minuti, trova due gol con Favilli e Partipilo che la mandano al riposo sul 2-1.

La ripresa si apre con la Curva Nord che alza un altro striscione, questa volta di solidarietà per la gente dell’Emilia-Romagna colpita dall’alluvione, subito dopo riprenderanno a tifare, nei primi minuti con un leggero calo d’intensità ma dopo una decina di minuti di nuovo sugli standard della prima frazione che riportano il tifo su buoni livelli, con una quantità incredibile di battimani ad accompagnare i cori.

Nella Est in questa seconda frazione il tifo grosso modo riprende come nel primo tempo, continua ad essere molto colorato grazie allo sventolio pressoché continuo dei bandieroni ed inoltre, dopo una decina di minuti, espongono a centro settore un bandierone degli INTACCATI sotto il quale viene accesa una torcia che risalta ancora di più, non appena viene ripiegato il mini-bandierone. Discreta continuità delle due Curve fino al triplice fischio finale benché la situazione si capovolga con il Frosinone che, alla mezzora, in due minuti fissa il risultato sul 2-3 finale.

Passando agli ospiti, più volte intonano cori che alludono alla serie A del prossimo anno. Entrano alla spicciolata con il grosso del contingente che arriva con un buon margine rispetto al fischio d’inizio e si sistema verso la parte della tribuna con il solo e grosso striscione “NESSUNA RESA” tenuto in mano per tutta la durata dell’incontro.

In prima istanza le due fazioni si beccheranno un pochino, scambiandosi qualche coro ostile per poi proseguire a tifare per le rispettive squadre. I ciociari appaiono anche molto colorati, grazie ai bandieroni ed alle numerose bandiere che vengono agitate in maniera decisa praticamente per tutta la durata dell’incontro. Quando entrano le squadre in campo, oltre a sventolare i bandieroni accendono diverse torce ma alle spalle del settore. Dopo appena sei minuti esultano subito per il gol del momentaneo vantaggio di Garritano, continuando ad accendere torce, una delle quali direttamente sulla pista, altamente evocativo per chi è più avanti con l’età e ricorda questa come prassi dei tempi andati, prima che la repressione arrivasse a punire una torcia come una rapina.

I ragazzi di Frosinone vivono la serata con grande gioia, tifando in maniera compatta e decisa, seppur non sempre l’intensità sia alta. Cercano di risaltare il tifo effettuando un buon numero di battimani e l’effetto è sicuramente un bel vedere! Logicamente anche quando la squadra va sotto nel risultato, non danno troppo peso alla cosa e continuano a tifare come nulla fosse.

Nella seconda frazione esordiscono con una sciarpata non proprio fitta ma alla quale sopperiscono grazie al colore dei bandieroni che continuano a sventolare regolarmente. Dopo una decina di minuti comincia il loro show allorquando, in pochi minuti, accenderanno una torcia e subito dopo un fumogeno giallo che risalta nonostante si giochi di sera.

La squadra attacca a più riprese e sugli spalti non si vuole essere da meno, si incita la squadra con ancor più battimani e nuovamente si accenderà un nuovo fumogeno blu ed un’altra torcia. L’intensità dei cori aumenta con il passare dei minuti e la squadra li ripaga siglando due gol in due minuti, facendo esultare lo spicchio di stadio destinato agli ultras ospiti, ormai felici, soddisfatti ed appagati.

Dopo tre minuti di recupero l’arbitro manda tutti negli spogliatoi, ma stasera pur masticando amaro, il popolo rossoverde può gioire per la notizia diffusa dallo speaker che ufficializza la retrocessione del Perugia in serie C, a causa del pareggio del Brescia al “Barbera” di Palermo che vanifica la loro vittoria di questa sera. L’esultanza conferma l’eterna rivalità regionale ma dopo di ciò la squadra mette in scena un mortificante siparietto: non tutti i giocatori vogliono infatti andare sotto le curve a salutare la tifoseria e discutono animatamente tra loro, poi ci pensa il presidente Bandecchi ad alzare la voce e invitarli, quasi costringerli a metterci la faccia. Ovviamente le curve fischiano, così i giocatori si terranno a distanza indispettendo ancor di più la tifoseria che vomiterà parole grosse ed insulti.

Ben altre scene sotto al settore ospiti dove invece si festeggia con tutta la squadra, non solo la vittoria di questa sera ma soprattutto la vittoria del campionato. Giocatori e tifosi cantano insieme gli stessi cori, si applaudono vicendevolmente ed alla fine un giocatore prende il bandierone FEROCIOR AD BELLANDUM, gentilmente prestato, e lo sventola in campo. La sintesi perfetta di un’annata strabiliante con una bella simbiosi venutasi a creare tra giocatori e tifoseria con il passare delle giornate. Prima di rientrare negli spogliatoi giustamente i giocatori fanno dono di magliette e pantaloncini alla propria gente che accetta di buon grado, poi il sipario cala con gli ultras già proiettati alla prossima stagione, alle prossime trasferte, ai prossimi stadi, ai prossimi avversari. Tutta un’altra realtà nella quale questa volta, oltre all’entusiasmo per la promozione, hanno in più l’esperienza derivante dalla recente stagione in massima serie a fare da bussola.

Marco Gasparri