La vigilia della partita è animata da svariati argomenti, alcuni di carattere prettamente sportivo, altri che spaziano nel mondo ultras, altri ancora di natura sociale. Partiamo dai primi, quelli che sinceramente reputo meno interessanti, quelli sportivi: non senza un velo di polemica, Vidal gioca, la Juventus prepara la sfida col Livorno in emergenza e si aggrappa a tutti i propri utili in vista di una sfida che di affascinante ha davvero poco e di difficile forse qualcosina di più. Non è per sminuire la squadra amaranto, ma la Juventus, candidata numero uno al titolo, non può aver paura di una neopromossa che pensa solo ed esclusivamente alla salvezza, ecco perché, assenze o non assenze, i bianconeri sono alle soglie di una partita non certo impossibile. Poi, come diceva quel tale, le partite iniziano sempre sullo 0-0.

L’aspetto che interessa maggiormente a chi legge queste righe, è quello ultras, così per capire che atmosfera si respira a Livorno, è sufficiente dire che i biglietti per la partita contro la Juventus sono polverizzati in un amen. Il dato non fa troppa notizia, le presenze in questa stagione all’Armando Picchi sono state più che sufficienti, ma il tutto esaurito aggiunto alla grande richiesta di ticket ha fatto sorgere un dubbio (che dubbio non è): vuoi vedere che tanti sportivi livornesi, per una domenica, si svestono la maglia amaranto per indossare quella a strisce bianconere? È innegabile che i tifosi della Juventus siano sparsi un po’ in tutto lo Stivale e la Toscana non ne fa eccezione, ma l’aspetto sembra disturbare un po’ gli ultras labronici, che durante la settimana che precede l’incontro partono con un tam tam abbastanza accentuato per far capire che allo stadio gli juventini sono tollerati solo nel settore destinato agli ospiti. Gli ultras della Curva Sud espongono uno striscione fuori dei cancelli che invita chi vuol tifare per la squadra di mister Conte ad accomodarsi in altri settori, mentre gli ultras della Curva Nord, a chiare lettere, palesano i rapporti con la tifoseria bianconera.

Tra una rissa in parlamento, l’ennesimo politico ladruncolo che si proclama innocente a tutti i costi e la gogna mediatica sugli ultras nocerini (tanto per restare in tema…), la notizia della settimana è l’alluvione che ha colpito la Sardegna. Retorica a parte c’è chi promette aiuti, c’è chi promette giustizia, c’è chi fa qualcosa di concreto e nel proprio piccolo comincia a dare ciò che può: gli ultras. Pure in questa occasione c’è chi corre in aiuto delle popolazioni alluvionate, senza distinzioni di colori e per testimoniare la vicinanza al popolo sardo. Per Livorno-Juventus sono diversi gli striscioni a tema, nonché diverse bandiere sventolate dagli sportivi in ogni settore.
Se la Sardegna è scossa da una alluvione che ha causato morti, feriti e generale distruzione, Livorno è scossa dalle parole del proprio capitano, Andrea Luci, che annuncia con profonda commozione che il proprio figlio è colpito da una rara malattia degenerativa che può portare all’immobilismo totale. Anche in questo caso il popolo amaranto non ci pensa due volte per rimboccarsi le maniche ed aiutare, per quanto possibile, il proprio capitano: un lungo striscione in Curva Nord esprime vicinanza al giocatore ed alla famiglia, ed in tutti i settori dello stadio viene organizzata una raccolta fondi per la ricerca. In certi casi il calcio è cassa di risonanza, peccato che la stampa tradizionale fatichi a mettere in buona luce gli ultras: tanto inchiostro giustamente versato sulla vicenda personale del giocatore, ma poco, pochissimo, in alcuni casi neanche una riga, sulla raccolta fondi organizzata dai tifosi della curva.

Veniamo alla partita. Se i numeri si ipotizzavano importanti, il colpo d’occhio dell’Armando Picchi lascia pochi dubbi: tutto esaurito in tutti i settori, anche quello degli ospiti è pieno all’inverosimile, segno che tifosi ed ultras juventini si sono accaparrati quanti biglietti avevano a loro disposizione ma, come è facile immaginare, sono tanti anche quelli che avrebbero voluto esserci ma non hanno trovato il prezioso tagliando.

Il settore bianconero mostra gli striscioni dei gruppi principali e quelli delle sezioni, e già nel prepartita si fa sentire e vedere: qualche coro per la squadra impegnata nel riscaldamento, qualche coro per il singolo giocatore, tante due aste mostrate e qualche bandiera che comincia già a farsi largo in mezzo al pubblico. I bianconeri sono già belli carichi prima del fischio di via e fanno di tutto per mostrarsi vicini alla squadra, ricevendo come risposta il saluto di quei giocatori chiamati a gran voce con i cori.

In Curva Nord la situazione è molto più tranquilla, gli ultras aspettano l’ingresso delle squadre in campo per partire con i cori, solamente nel momento del rientro della squadra negli spogliatoi, al termine del riscaldamento, parte il primo coro che è naturalmente d’incitamento. Alla lettura delle formazioni in campo, grande applauso quando viene menzionato capitan Luci, poi la curva di casa prova ad imbastire una sciarpata ma gli esiti sono scarsini.

Nel settore, l’ingresso in campo delle squadre viene salutato con tanto colore: un paio di bandieroni colorano la scena, poi sono tante le bandiere a due aste che vengono mostrate in contemporanea, a questo viene aggiunto l’accensione di un paio di torce e di un fumogeno. Colore doveva essere, colore è stato!

Se i numeri sono notevoli, il tifo non risulta all’altezza dell’evento: gli juventini cantano e sostengono la squadra ma il loro tallone d’Achille è l’organizzazione; probabilmente il settore non agevola il tifo, gli ultras si disperdono un po’ lungo tutta la curva e non si compattano, perciò i lanciacori hanno il loro bel daffare per coordinare le persone. Ed in effetti i cori che vanno per la maggiore sono quelli che gli ultras bianconeri tengono alzati per diversi minuti, risultato diverso ottengono i cori secchi che magari vengono cantati da un gruppo ma che non riescono ad abbracciare l’intera curva. Poi è evidente che non tutti i presenti si possono vantare di essere ultras, perciò c’è chi un coro lo canta e magari tre no. Il tifo dei bianconeri vive di alti e bassi, quando i lanciacori riescono a coordinarsi, il tifo vive di ottime fiammate, altrimenti succede che due cori si sovrappongono incidendo negativamente sulla prestazione. Son cose che ci stanno, vista la gran massa al seguito ed il fatto che il settore sia sviluppato in larghezza e non in altezza. A livello di colore non demeritano assolutamente, un paio di bandieroni si alzano con insistenza e le bandiere a due aste si fanno vedere spesso e volentieri.

Anche la Curva Nord non offre la propria migliore prestazione della stagione, troppi alti e bassi ed anche in questo caso si nota la fatica per coordinare un bel numero di persone. Alcuni cori ed alcuni battimani sono imponenti, altri sono cantati solamente dallo zoccolo duro ed hanno un diverso impatto. I cori son tutti per la squadra, il Livorno in campo regge l’urto dei bianconeri e termina il primo tempo su un nulla di fatto che premia l’agonismo dei giocatori in maglia amaranto.Tra un coro e l’altro per la rispettiva squadra, le due tifoserie non mancano di offendersi reciprocamente: i bianconeri anticipano ai rivali la retrocessione, la curva di casa si sbizzarrisce sul solito repertorio di quando si ha davanti gli ultras della Vecchia Signora.

La partita, già vivace nella prima frazione, si infiamma nei secondi quarantacinque minuti. La Juventus trova due gol che la fanno balzare in testa alla classifica, il Livorno soccombe ma non alza bandiera bianca e lotta fino alla fine.

Qualche parola grossa vola in gradinata nel momento della segnatura dei due gol, c’è chi esulta un po’ troppo vivacemente, c’è chi si sente padrone in casa propria, perciò gli steward hanno il loro daffare per tentare di calmare i più esagitati. Qualche focolaio si accende pure nella civilissima tribuna, volano paroloni a conferma di come il calcio ed il tifo per la propria squadra, trascendono dalla ragione sociale. Nulla di particolarmente allarmante, la situazione è sotto controllo, ma questo basta alle due curve per iniziare qualche minuto di botta e risposta.

Al termine della partita è festa grande per i tifosi bianconeri, ma anche il pubblico di casa può essere soddisfatto della prestazione dei propri giocatori. Il capitano Luci, prima di uscire dal campo, ringrazia il pubblico presente e si dirige sotto la curva ricevendo una selva di applausi prontamente ricambiati. Altro trattamento riceve l’ex Giorgio Chiellini, livornese doc, accusato di aver tenuto in campo un atteggiamento poco rispettoso verso chi indossa attualmente la maglia amaranto. Il giocatore riceve qualche applauso dal pubblico, ma dalla Curva Nord provengono fischi e cori che lo invitano a rientrare negli spogliatoi.

Valerio Poli.