La crisi di spettatori che attanaglia il calcio attuale è cosa ben nota e Pisa non sembra proprio sfuggire a tale regola, visto il numero di spettatori presenti per una partita che, almeno in teoria, potrebbe mettere le ali alla squadra di casa e posizionarla stabilmente nella parte alta della classifica.  Purtroppo anche all’Arena Garibaldi bisogna gridare alla moria di paganti, peccato perché la piazza è di quelle affamate di calcio, c’è storia e tradizione e le aspettative in tal senso non possono che essere di un certo livello, ma evidentemente il calcio attuale sembra sempre più simile ad un malato terminale tenuto in vita da qualche moderna apparecchiatura. Probabilmente la tessera del tifoso ha dato l’ennesima spallata ad un sistema che va diametralmente all’opposto di quello che richiederebbe lo sportivo, in pratica invece di favorire l’afflusso negli stadi, c’è chi pensa notte e giorno a come far sì che sia la televisione la sola grande padrona del pianeta calcio. Il futuro è segnato, se i soliti “santoni” non prendono provvedimenti diversi da quelli fin qui intrapresi, tra qualche decina di anni lo sport nazionale sarà lo scopone scientifico, giocato on line, invece del calcio. I risultati delle squadre italiane in campo europeo han già fatto suonare il campanello d’allarme, poi è ovvio che ci possiamo tappare le orecchie e chiudere gli occhi, ma il giocattolo sembra proprio rotto e tale rimane.

Se l’Arena Garibaldi non indossa il vestito di gala per l’occasione, anche la Curva Nord non fa eccezione e si presenta con il solito gruppo di ultras a centro settore e con ampi spazi vuoti nelle zone laterali. Anche la gradinata, che a Pisa è generalmente abbastanza viva, si presenta con ampi spazi vuoti. Come al solito, nella zona vicina alla curva sud si sistema il Club Autonomo Nerazzurro, che in linea di massima non partecipa al tifo ma in compenso, più di una volta, ha di che ridire verso il pubblico avversario.

Ad inizio partita nel settore ospite si contano tre persone ed una pezza con la scritta “Firenze”, segno che, tesserati o meno, costoro arrivano dalla Toscana, perciò non hanno problemi a procurarsi il tagliando d’ingresso e seguire la propria squadra. Naturalmente è difficile in questo caso parlare di tifo o colore, i tre sembrano i classici accaniti tifosi che seguono la squadra ma non possono, o vogliono, andare più in là di ciò, del resto il numero esiguo non permette granché.

La curva di casa saluta l’ingresso in campo dei ventidue con qualche bandiera sventolata, poi è il tifo a fare da padrone e pur senza impressionare, gli ultras fanno il loro dovere sostenendo la squadra con cori e battimani, anche se vengono a mancare quei bei picchi d’intensità che la Curva Nord ha saputo mostrare in altre circostanze. A livello di colore qualche bandiera viene mostrata anche durante la partita, mentre per ciò che concerne i cori, sono ottimamente coordinati, le pause sono piuttosto rare però la potenza fa un po’ difetto, e quando non è tutta la curva a partecipare al tifo, si nota un certo appiattimento.

Se sugli spalti c’è poco da segnalare, anche sul terreno di gioco la partita scivola via senza grandi sussulti, il Pisa tiene in mano le redini del gioco ma raramente arriva vicino alla porta avversaria, mentre la Paganese agisce di rimessa ed anche in questo caso i pericoli costruiti sono assai rari.

Verso il finale di tempo la sorpresa che non ti aspetti, nel settore ospite fanno il loro ingresso una ventina di persone, evidentemente non tesserate, e ciò non può che vivacizzare la gara. Al loro ingresso partono dalla Curva Nord cori contro la tessera del tifoso, i paganesi sembrano apprezzare e aspettano qualche minuto per far sì che tutti prendano posto nel settore. Il territorio viene marcato con un paio di bandierine ed altrettante pezze, in pratica la ventina di ospiti riesce a compattarsi quando il direttore di gara manda le squadre negli spogliatoi. Malgrado la partita viva il momento di stanca, i paganesi riescono a ravvivarla con un bel coro a ripetere ed una sciarpata splendidamente effettuata e durata qualche minuto. Inizio folgorante degli ospiti e ripresa che potrebbe far vivere qualche emozione in più.

I paganesi, nei secondi quarantacinque minuti, eccellono per compattezza, riescono a far gruppo dietro le loro pezze ma non cantano con continuità, e forse questa è la sola loro pecca della giornata. Qualche coro viene intonato, ed anche piuttosto bene, ma le pause sono prolungate e ci sono momenti dove il gruppo è completamente in silenzio, facendosi notare solamente per lo sventolio di alcune bandierine. Sull’altro versante, la Curva Nord prosegue sulla falsariga della prima frazione di gioco, in questo caso il tifo è sempre vivo e di tanto in tanto, quando viene coinvolto l’intero settore, il tutto prende ulteriore vigore.

Verso la mezz’ora la Paganese resta in dieci, il Pisa ha l’opportunità di sfruttare la superiorità numerica, la Curva Nord chiede a gran voce i tre punti, ma evidentemente non è giornata per i colori nerazzurri e la partita resta inchiodata su un nulla di fatto. Anche gli ospiti chiedono la vittoria e la squadra ci va davvero vicino quando in un’azione viene colpita la traversa per due volte di fila. Malgrado la Paganese metta grinta e determinazione sul terreno verde, qualche isolato ospite se la prende con l’allenatore Grassadonia più per gli eventi passati, penso, che per la partita odierna.

Al triplice fischio finale il pubblico di casa sembra non aver gradito lo spettacolo, si levano diversi fischi, la Curva Nord saluta la squadra con gli applausi di rito ma intona il coro “Meritiamo di più”, segno che un po’ di malumore inizia a serpeggiare anche nella tifoseria più accesa.

Da rimarcare la presenza ospite, il viaggio Pagani-Pisa non è proprio tra i più agevoli ma se la vittoria non è stata conseguita sul campo, almeno sugli spalti i paganesi si possono fregiare del fatto di essere stati presenti nonostante la tessera. Vittoria non da poco!

Testo di Valerio Poli
Foto di Paolo Nasuto.