Il Pontedera superstar non conosce ostacoli e marcia spedito in testa alla classifica del proprio girone di Lega Pro. L’entusiasmo è alle stelle dopo la bella prova ed i tre punti conquistati sul terreno dell’Arena Garibaldi di Pisa nell’ultimo turno di campionato. Con queste premesse, facile immaginare un buon afflusso di pubblico al Mannucci di Pontedera, infatti il popolo granata risponde presente e fuori lo stadio, prima della partita, c’è un discreto movimento, segno che la squadra è seguita ed il pubblico comincia a credere che il momento magico possa continuare.
Di contro c’è un Prato che è partito con il piede giusto e non ha nessuna intenzione di presentarsi in casa della prima della classe come vittima sacrificale. Ad accompagnare la squadra ospite ci pensano gli ultras lanieri che si presentano a Pontedera in buon numero, favoriti pure dalla vicinanza, comunque con i tempi che corrono c’è da essere contenti solo della presenza. Gli ultras pratesi arrivano con un discreto anticipo rispetto al fischio d’inizio del direttore di gara ed appendono alla balaustra diverse pezze di bella fattura, poi fanno immediatamente gruppo e partono con i cori mentre le squadre svolgono i rituali esercizi di riscaldamento.
Molto più tranquillo il prepartita nella curva di casa, gli ultras si compattano solo pochi minuti prima del via, mentre a livello di colore bisogna dire che non si vedono né pezze né tanto meno striscioni granata. Se i pratesi cominciano a scaldare le ugole incitando la squadra, i granata danno il via alle danze prendendo le distanze dalla tessera del tifoso.

Ad inizio partita i lanieri si fanno notare per lo sventolio di alcuni bei bandieroni, peccato che durante i novanta minuti di gioco, solamente in rare occasioni gli ultras mostreranno alzati gli stessi bandieroni. La curva di casa non offre niente dal punto di vista coreografico ma parte con i cori diretti alla squadra.

I granata sono molto compatti, gli ultras si ritrovano nella zona centrale del settore e dettano i ritmi del tifo. Spesso riescono a coinvolgere quasi l’intero settore, in altre occasioni è solamente lo zoccolo duro a sostenere gli undici in campo. A livello di colore si fanno notare per qualche bandierina sventolata ma, in definitiva, sono i cori a fare da protagonisti.

I pratesi partono col piglio giusto, una bandiera marcata “Prato 1908” sventola senza sosta, mentre gli ultras si fanno sentire spesso e volentieri con la voce. Non sono molto compatti ma è evidente che il potenziale è buono, e già nei primi minuti si fanno udire chiaramente con cori diretti alla squadra, senza dimenticare chi è rimasto a casa per cause di forza maggiore.

Sul terreno di gioco, intanto, il Pontedera detta legge piuttosto nettamente: passa in vantaggio su rigore, va in superiorità numerica per l’espulsione di un giocatore avversario, raddoppia prima della mezz’ora e sembra chiudere la partita. Gli ospiti, a questo punto, accusano il colpo e a tifare restano solamente i più accaniti, molti dei presenti si defilano dal gruppo principale e sembrano rassegnarsi ad una netta sconfitta. Sull’altro versante le cose girano al meglio, il tifo è continuo ed a tratti viene coinvolto l’intero settore. Qualche coretto poco simpatico parte dal settore occupato dagli ultras granata e mira a colpire gli avversari, dal classico “Prato Prato vaffanculo” si passa a “La mamma del pratese è una cinese”, gli ospiti non rispondono per le rime anche se, sia da una parte che dall’altra, c’è chi si avvicina minaccioso alla rete divisoria per scambiarsi i “saluti” di rito.

Si arriva all’intervallo ma, anche durante i classici quindici minuti di pausa, tra le due fazioni qualcuno preferisce scambiarsi pensieri poco gentili.

La ripresa si apre con la tifoseria ospite che riprende a tifare con buona lena, grazie anche alla rete messa a segno a fine primo tempo che riapre la partita. Il Prato, sul terreno di gioco, parte all’assalto della porta avversaria e gli ultras non mancano di farsi sentire con il proprio sostegno: tanti cori accompagnati da battimani, poche pause e tifo che risulta essere continuo. A livello di colore la bandiera “Prato 1908” è quasi sempre alzata ed altre vengono sventolate nei vari momenti della partita. I pratesi in questa ripresa sono più incisivi, la squadra sul terreno verde è viva e, nonostante l’inferiorità numerica, schiaccia gli avversari nella loro metà campo. L’impegno mostrato dagli undici giocatori fa sì che anche dagli spalti ci si impegni nel tifare.
I granata proseguono la loro prova, gli ultras continuano a sostenere la squadra, anche se risulta più difficile coinvolgere nel tifo l’intero settore: ora le persone non prettamente ultras sono più impegnate a seguire la partita, perciò si risparmiano volentieri la razione di tifo.

Quando mancano dieci minuti al termine dell’incontro, il Prato acciuffa il sospirato pareggio ed il tifo non può che pendere da una parte sola: gli ospiti ritrovano compattezza e numeri perciò, sull’onda dell’entusiasmo, producono un paio di cori veramente potenti ed offrono un finale di partita di ottima qualità.

Un po’ di amarezza serpeggia tra il pubblico di casa ma, nonostante ciò, gli ultras granata a fine partita applaudono una squadra che fino ad oggi ha dimostrato di poter raggiungere traguardi importanti.

Fuori dallo stadio, le forze dell’ordine bloccano le strade al passaggio dei tifosi pratesi; da quanto posso vedere tutto si svolge in maniera tranquilla.

Valerio Poli.