Ritornano gli anticipi del Venerdì sera allo stadio Manuzzi di Cesena e, in una cornice di pubblico tra le più accattivanti della serie B, va in scena una sorta di testa-coda tra il Frosinone capolista della serie cadetta ed il Cesena, una delle grandi deluse dalla stagione in corso.

I sostenitori del Frosinone si presentano in buon numero, quantificabili tra i 300 e i 400, non tanti ma neppure pochi, considerato soprattutto il fattore “anticipo serale infrasettimanale con partita trasmessa in diretta tv”.

Dopo aver fatto il loro ingresso in curva ospiti, appendono i loro vessilli, si compattano al centro del settore e, al momento dell’ingresso in campo delle due squadre, espongono uno striscione in memoria di Emanuele Morganti, giovane ragazzo ciociaro la cui vita è stata barbaramente spezzata e per il quale gli ultras della curva nord di Frosinone oggi chiedono giustizia.

La Curva Mare fa eco ai dirimpettai ed esprime la propria solidarietà e vicinanza facendo partire a sua volta un coro forte, sentito e partecipato, con il quale dà voce alle stesse parole scritte sullo striscione esposto dai sostenitori ciociari.

Questi ultimi, in segno di lutto, seguiranno in silenzio la gara per i primi dieci minuti, continuando a tenere esposto lo striscione per Emanuele.

La Curva Mare, per contro, inizia di gran carriera la sua partita sugli spalti, lasciando partire diversi cori che si susseguono in maniera roboante, alcuni dei quali ripescati dai repertori degli anni passati.

Il resto della curva sembra gradire questo “revival”, stando alla partecipazione della gente.

E molto attivi a livello di tifo, durante il primo tempo, lo sono anche i “distinti gentiluomini” che si posizionano solitamente nella parte superiore dei distinti, salvo poi avere un calo di intensità nella ripresa.

Sostanziale indifferenza tra la tifoseria di casa e gli ultras frusinati.

La novità della serata, che fa notizia, è che ad aiutare il tifo dei padroni di casa finalmente ci si mette la squadra bianconera guidata da “mister” Camplone, che scende in campo con un piglio ed una determinazione che, personalmente, mai avevo visto quest’anno.

Al cospetto di un Frosinone primo della classe, il Cesena disputa probabilmente la migliore partita vista finora, dominando sul campo e trascinando il proprio pubblico che, finalmente, non deve faticare per riuscire a trovare l’entusiasmo e la voglia di tifare.

La ciliegina sulla torta, ossia il goal del vantaggio del bianconero Cocco, arriva al 21° minuto del primo tempo.

Da lì in avanti, i bianconeri continuano a dominare la manovra in campo mentre l’undici ciociaro, per contro, pensa bene di buttarla in rissa, provando così a spezzare il ritmo dei padroni di casa attraverso una serie di falli finalizzati ad innervosire gli avversari, facendo valere la loro maggiore fisicità.

Nel secondo tempo, la musica non cambia e la tanto attesa reazione degli ospiti tarda ad arrivare, con un Cesena ancora padrone del campo che tenta, così come già nel primo tempo, la zampata del raddoppio per provare a mettere definitivamente in cassaforte il match.

E proprio durante la ripresa, la Curva Mare alterna momenti di “ordinario sostegno” ad altri, in cui assisto a delle vere e proprie fiammate sonore, in grado di coinvolgere il resto della curva e l’intero stadio in veri e propri ruggiti.

I minuti finali sono decisamente frenetici e concitati, con gli ospiti ciociari all’arrembaggio, all’affannosa ricerca del goal del pareggio, mentre i padroni di casa, evidentemente in serata di grazia, sembrano più propensi a cercare il raddoppio su contropiede, piuttosto che ad arroccarsi nelle retrovie a difesa del risultato.

Il tragico epilogo, per il Cesena, avviene al secondo minuto dei quattro concessi di recupero dall’arbitro, quando in occasione dell’ennesimo pallone buttato in mezzo all’area dai ciociari, nella conseguente rissa che ne scaturisce decide di buttarcisi in mezzo anche l’estremo difensore bianconero, Agliardi, che si inventa un’uscita dai pali tanto avventata quanto deleteria ai fini del risultato finale.

Pareggio del Frosinone al 92°, quindi. Sotto una Curva Mare che, stavolta, proprio non se la meritava quest’ennesima doccia gelata stagionale.

La gioia della curva ospite è, ovviamente, incontenibile.

Tanto che la metà degli ultras del Frosinone si trasferisce temporaneamente a cavalcioni della vetrata che divide gli spalti dal campo.

Volendo esprimere un giudizio sui sostenitori ospiti, direi che non mi hanno entusiasmato, anche se devo sottolineare il fatto che i loro battimani e le braccia tese al cielo hanno accompagnato costantemente tutti i novanta minuti di gioco.

Il fatto è che non ho visto quell’entusiasmo e quella grinta che mi sarei aspettato dai primi in classifica.

Al di là dei giudizi relativi alla prova di questa sera, quella del Frosinone rimane una tifoseria di grande spessore, per la quale nutro rispetto e stima, soprattutto alla luce dei tanti anni in cui la Curva Nord ciociara è rimasta costantemente al fianco del Leone, specie nei giorni bui della serie C2 e dell’Interregionale.

Tra l’altro, con numeri di tutto rispetto, soprattutto se si considera il fatto che Frosinone ha soltanto 45.000 abitanti (la metà di quanti ne fa la sola Cesena) ed una inevitabilmente scomoda vicinanza alla Capitale e a quei due colossi calcistici, Roma e Lazio, che di sicuro attraggono i favori della provincia ciociara molto più di quanto possa farlo la piccola compagine gialloblu.

Ho ancora ben presenti nei miei ricordi gli anni degli Heroes Korps, gli anni in cui andare in trasferta al Matusa non era una passeggiata per nessuna tifoseria, nemmeno per quelle che si muovevano in gran numero sulle ali dell’entusiasmo.

Un episodio su tutti? Frosinone-Reggina, ’87/’88. E non serve aggiungere altro.

Giangiuseppe Gassi.