Titolo: U.K. Football rivalries
Autore: Gianluca Di Leo
Editore: Urbone Publishing
Prezzo: euro 14

Parto da un presupposto personale ma importante da sottolineare per affrontare la lettura del libro e per imbastire queste quattro righe: non sono un appassionato di calcio inglese e men che mai sono stato affascinato dal tifo di Oltremanica. Sarò una mosca bianca, soprattutto nel passato era quasi obbligo tifare per la squadra della propria città ed avere in simpatia una squadra del Regno Unito, sempre pensato che la traduzione di alcuni testi sul fenomeno hooligans abbiano talmente appassionato la collettività che in definitiva era scontato tifare o simpatizzare verso questa o quella squadra. Poi un giorno abbiamo scoperto che quei favolosi racconti di risse, distruzioni e grandi bevute ai pub erano un attimino enfatizzati e ci siamo resi conto di essere stati presi in giro. Fine della simpatia acritica verso la Union Jack, fine del tifo verso il club di Oltremanica, fine dell’affascinante calcio inglese.

Indipendente dalla mia idea e dalla mia idiosincrasia per il calcio in terra d’Albione, questo testo si fa leggere con leggerezza e mi meraviglia l’attenta analisi dell’autore su questioni a me completamente sconosciute. L’idea di studiare l’origine delle rivalità tra club è senza dubbio originale, partire dal colore delle maglie, dalla simbologia usata su di esse è un lavoro che sicuramente ha necessitato di tempo e delle opportune fonti. Alcuni aneddoti, soprattutto storici, sono essenziali per capire le rivalità che pagina dopo pagina si capisce non essere solamente territoriali ma spaziare in un arco molto più ampio arrivando ad abbracciare aspetti socio-culturali e religiosi che sono veramente il pane di divisioni che si riscontrano in ambito sociale e di conseguenza anche sugli spalti di uno stadio. Se siete incuriositi da questi aspetti, impossibile fare a meno di leggere le oltre cento pagine del libro, tra un viaggio in Inghilterra ed uno in Scozia o in Irlanda per assaporare un derby di secondo piano o una rivalità atavica tra club distanti qualche centinaio di metri, potete venire a conoscenza di aspetti che rendono alcuni incontri unici al mondo.

Un libro che si adatta bene a chi si concentra prevalentemente sull’aspetto sportivo dell’evento ma anche per chi mastica ultras a trecentosessanta gradi, infatti di ogni club viene menzionata la firm che ha scritto delle pagine indelebili, la nascita e la crescita della tifoseria e l’attuale situazione. In alcuni casi mi è piaciuta la svolta del tifo tipicamente inglese che sta strizzando l’occhio a quello europeo ed in special modo a quello “Made in Italy”: sapere che anche in Gran Bretagna bandiere e striscioni stanno facendo costantemente la loro comparsa è una svolta inimmaginabile solamente qualche decina di anni fa. Del resto l’ultras ed il tifo sono fenomeni in costante evoluzione, che poi il progresso in alcune forme possa assomigliare più al regresso è un aspetto sul quale potremmo dilungarci all’infinito prendendo in considerazione le tante sfaccettature del nostro modo di tifare, di intendere lo stadio e naturalmente della repressione che innegabilmente ci obbliga a cambiare le nostre abitudini.

Se non sai chi sono i Bushwackers del Millwall, se non sei a conoscenza della rivalità tra Luton Town e Watford, se per te Dublino è solo Guinness a fiumi, non puoi mancare di leggere questo libro: ti si aprono le porte del calcio britannico portandoti ben oltre il mero confine del campo di gioco.

Valerio Poli