Decido di recarmi allo stadio del mio paese per assistere al big match fra il Crevalcity di Crevalcore e lo Sporting Vado, rispettivamente seconda in classifica contro la prima per uno scontro che vale la promozione diretta in Seconda Categoria.

Mentre fotografo le formazioni in campo noto l’arrivo di circa una ventina ragazzi con due bandieroni che iniziano subito a cantare “Vado Vado siamo la capolista”: ero venuto solamente per fotografare la partita, non aspettando niente dal punto di vista del tifo, vista anche la categoria, per cui sono rimasto assolutamente sorpreso quanto felice per questa inaspettata presenza.

Novanta minuti intensi di vera passione per questi giovani tifosi armati anche di un tamburo, cosa che da vedere in queste categorie inferiori è una vera rarità.

Per il resto, ottima la cornice di pubblico per quest’ultima categoria della piramide calcistica. Circa 100/120 persone con il pubblico di casa che si scalda per alcune decisioni dubbie dell’arbitro. A livello ultras, a Crevalcore, l’apice del movimento locale è stato fra il 1990 e il 1995, anni culminati in una partecipazione al campionato di Serie C dove furono protagonisti di uno storico derby contro il Bologna. Poi la società scomparve schiacciata dal peso di vari fallimenti sulle spalle che la costrinsero a ripartire dalle categorie più basse, dissipando anche il patrimonio in termini di tifo generatosi in quegli anni indimenticabili.

In campo finisce con un pareggio ricco di reti, un 2-2 che permette allo Sporting Vado di tenere sotto il Crevalcity anche se nel frattempo subisce il ritorno del Casteldebole che lo supera di un punto e si prende la testa della classifica. Con una gara in meno però, Vado conserva almeno virtualmente la possibilità di ritornare in vetta.

Luigi Bisio