Un derby rovinato in parte dalla lega prima, per aver deciso di giocare di venerdì sera, e dalla questura poi che non ha concesso i 3.000 biglietti richiesti dagli Ascolani. Ospiti che decidono così di accompagnare la squadra fino al casello di Ancona sud e di non entrare visto l’esiguo numero di biglietti a disposizione.

Il tutto influisce in maniera negativa allo spettacolo sugli spalti, visto che da Ascoli arriveranno in poco più di 200 tifosi normali che si limiteranno ad intonare qualche timido coro al pareggio della loro squadra e all’accensione di una torcia. Grande affluenza invece dei Dorici che malgrado il giorno lavorativo affolleranno gli spalti in oltre 4.000, l’aria da derby nel capoluogo marchigiano si respirava già da una decina di giorni prima della gara,con striscioni e volantini in giro per la città. I biancorossi accoglieranno l’ingresso degli 11 in campo con una coreografia semplice ma di effetto fatta di cartoncini rossi con al centro uno striscione con la scritta: “Curva nord Ancona”. Seguiranno 90 minuti belli sia da vedere che da sentire con belle manate e 3 sciarpate belle fitte, cori per gli ultras scomparsi e i diffidati, oltre ovviamente a quelli contro gli Ascolani.

Coi padroni di casa son presenti i gemellati di Ferrara, Cosenza e Napoli. Verso la metà del primo tempo, fra l’indignazione dei poliziotti e del questore, un cancello della nord viene lasciato aperto dagli steward e una cinquantina di Dorici tentano di arrivare sotto il settore ospite, intento prontamente respinto dai numerosi agenti che pattugliavano le strade nei dintorni dell’impianto sportivo già dal primo pomeriggio.

Verrà fermato un ragazzo ma il tutto passerà inosservato dalla stampa locale che da una settimana parlava di probabili incidenti fra le opposte tifoserie dimenticando forse che gli ospiti non avrebbero raggiunto il Del Conero. Una partita bella per metà che con la presenza degli ospiti avrebbe offerto uno spettacolo ben diverso. A fine partita nulla da segnalare se non i 50 minuti di attesa per uscire dal parcheggio.

Fortunato Francesco