Il treno oggi sarà il mezzo di trasporto che mi porterà a Fondi, dove per la trentaquattresima giornata seguirò il match del girone C di Lega Pro, Fondi – Messina.

In questa giornata domenicale di inizio aprile fa già abbastanza caldo e il tratto di strada che mi separa dallo stadio scorre via abbastanza piacevolmente.

Giunto fuori dal “Domenico Purificato”, vedo dei ragazzi che distribuiscono dei volantini davanti la curva, riportanti la firma del gruppo guida che in questo momento segue il Fondi nella curva Iacuele, gli U.B.R. Il volantino è abbastanza esplicito e punta il dito contro il loro allenatore Pochesci, per cui quest’oggi ed anche nell’immediato avvenire diserteranno la curva, almeno finché alla guida del Fondi ci sarà mister Pochesci. Inoltre, poco più in là, su una cancellata fuori lo stadio, viene attaccato un grande striscione sempre a firma UBR contro l’allenatore: “Lontano dai campi non solo i daspati…ma tutti i fondani ormai schifati”.  Una presa di posizione dura verso l’allenatore, con una squadra neopromossa che sta lottando per un posto nei play off.

Entro dentro lo stadio già consapevole che le mie attenzioni saranno solamente verso il settore dei sostenitori siciliani.

Nonostante il Messina non stia disputando un campionato da vertice, anzi tutt’altro (visto che i peloritani sono di poco fuori dalla zona play out), e la distanza sia comunque notevole, i tifosi ospiti mi sorprendono presentandosi in circa un’ottantina di unità con qualche fuori sede venuto a dar manforte.

Come detto, la Iacuele è vuota e priva di striscioni per i padroni di casa, mentre i giallorossi prendono posto nel grande settore ospiti attaccando tutte le pezze dei gruppi giallorossi in balconata. Già dal prepartita si danno da fare facendosi notare per le numerose bandierine dei gruppi che vengono alzate e sospinte dal vento.

Entrano le squadre in campo ed i messinesi, oltre a sventolare le bandierine, propongono in più un accenno di sciarpata con qualche sciarpa alzata.

Non faccio in tempo a prendere posto che i padroni di casa passano già in vantaggio, seppur non intaccando minimamente il tifo giallorosso che continua a farsi sentire.

Gli sforzi degli ospiti vengono premiati poco dopo il decimo minuto con l’espulsione del terzino difensivo Squillace e l’assegnazione di un rigore da parte dell’arbitro a favore del Messina, prontamente segnato da Milinkovic, che fa ovviamente esultare i siciliani.

I peloritani nella prima frazione di gioco sono sempre continui ed accompagnano i cori con tanti battimani e, inoltre, il settore risulterà perennemente colorato grazie alle bandierine che verranno agitate per buona parte dell’incontro.

Nel secondo tempo i siciliani esordiscono con una bella coriandolata, molto fitta; poi riprendono a tifare senza mai fermarsi. Tanti i battimani e le mani alzate effettuati ad accompagnare i cori, qualcuno per i diffidati ed altri per ricordare gli ultras scomparsi, e non sarà da meno nemmeno il colore, visto che continuano ad agitare le bandierine come già ampiamente fatto nella prima parte di gara.

Dopo quattro minuti di recupero l’arbitro dice che può bastare facendo uscire dal fischietto i classici tre fischi che sanciscono la fine dell’incontro.

I messinesi, che per quanto hanno sostenuto la squadra sembrava stessero giocando in casa, anche dopo la fine della partita applaudono ed incitano i propri beniamini che non possono sottrarsi dal regalare loro magliette e pantaloncini per ricambiare il sostegno ricevuto.

A me non resta che tornare a prendere il treno in direzione opposta a dove sono arrivato, per poter tornare a casa.

Marco Gasparri.