Come in tutti paesi dell’est Europa (o meglio dell’estremo est) anche in Romania il Campionato Nazionale di Calcio subisce nel periodo invernale una lunga pausa dettata dalle rigidissime temperature. Per precisione qui non si giocava dal 19 Dicembre e io mancavo dalla Cluj Arena, fra ritorni in Italia e altre peripezie, addirittura dal 25 Novembre. Ho saltato dunque le ultime due partite casalinghe degli Studenti, che tralaltro per gli Ultras dell’Universitatea si sono rivelate piuttosto burrascose.
Andiamo con ordine, il 29 Novembre all’Arena è arrivato l’Fc Brasov (che ha anche portato una decina di sostenitori nel settore ospiti) e in quell’occasione, a causa dello scoppio di diversi petardi e dell’accensione di qualche torcia sotto la Peluza 1, il settore degli ultras di casa, il giudice sportivo Rumeno, con uno dei più classici provvedimenti importati dal Belpaese, ha chiuso il settore per un turno.
Giorno 19 Dicembre, nell’ ultima partita dell’anno solare, l’U ha ospitato l’Otelul Galati (seguito da circa una trentina di sostenitori nella sicuramente non vicina Cluj). In questa partita i gruppi che solitamente popolano la Peluza 1, vista la chiusura del settore, si sono spostati in quello occupato dagli Ultras 1919,vale a dire la Tribuna 2. Diverso settore e stesso risultato, si è ripetuta infatti l’accensione continua di torce, fumogeni e petardi che hanno portato il sempre pronto giudice sportivo Rumeno a sanzionare sia la Peluza (perché poi se era chiusa???) e sia la Tribuna 2 luogo dei fatti incriminati.
Morale della favola : per la partita con l’Astra Giurgiu, seconda in classifica, solo la Tribuna 1 è stata aperta (la Peluza 2, quella sopra il settore ospiti, è sempre chiusa) e c’era molta curiosità attorno alla linea che avrebbero deciso di intraprendere i gruppi della Peluza e gli Ultras 1919.
La partita di oggi è un classico testa-coda, come al solito i locali hanno bisogno dei punti necessari per ottenere la salvezza, mentre gli avversari braccano l’ancora imbattuta capolista Steaua, impegnata il giorno successivo nel sentitissimo derby con la Dinamo.
La squadra ospite è l’Astra Giurgiu, conosciuta fino al 2012 come Astra Ploiesti, di proprietà da quasi 20 anni di uno degli uomini più potenti di Romania, quel Ion Niculae che prima di spostare il titolo sportivo da Ploiesti a Giurgiu (città di frontiera con la Bulgaria a sud di Bucarest), aveva deciso comunque di violare la storia del club Rumeno cambiando nome da Astra a Fc Ploiesti. L’Astra non ha naturalmente alcun seguito ultras e né tantomeno lo aveva quando era ancora a Ploiesti.
Tornando al match, nonostante solo una tribuna fosse aperta, fra il ritorno degli Studenti in casa dopo due mesi di assenza e la temperatura molto piacevole, si preannunciava una buona cornice di pubblico. Quest’anno l’inverno Rumeno sembra sia durato molto meno del solito, questo periodo solitamente molto rigido, con temperature raramente sopra lo zero, non lo è stato altrettanto quest’anno, così da circa un paio di settimane riesco a godermi belle giornate di sole con massime di 15 gradi, il che dopo diversi mesi di nebbia, pioggia, neve e cielo grigio è ancora più godibile, anche perché con questa temperatura si apprezzano molto di più le già apprezzatissime bellezze della città Rumena.
Arrivo allo stadio circa mezzora prima del match, saluto i ragazzi che ho avuto modo di conoscere nei mesi precedenti e inizio a osservare la tribuna. Già prima del fischio d’inizio il colpo d’occhio era migliore rispetto alle ultime partite, sarà anche la concentrazione di pubblico in un unico settore, fatto sta che si vedono pochi spazi vuoti, o forse è meglio dire che uno spazio vuoto si vede, ma si capisce che sarebbe stato presto occupato.
Cinque minuti prima del fischio d’inizio quello spazio si riempie, è vicino la Peluza 1 ed è occupato da tutti i gruppi, che però hanno deciso, in segno di protesta, di non esporre nessun drappo durante la partita. Solo due le pezze attaccate, una raffigurante Corneliu Zelea Codreanu (uomo simbolo della Romania nazionalista) e un’altra raffigurante il Dottor Mircea Luca, personaggio importante nella storia dei Septcile rosi al quale è stata dedicata una statua all’ingresso della Cluj Arena. Un altro drappo esposto, ma nella parte superiore del settore, è quello della Vecchia Guardia che immagino abbia deciso di non allinearsi alla decisione presa dagli altri gruppi.
Al fischio d’inizio sciarpe tese in tutta la tribuna offrono un bel colpo d’occhio e saranno i due mesi lontani dalle mura di casa o sarà che i gruppi erano tutti insieme compatti, ma gli ultras locali si sono fatti sentire più del solito; spesso un aiuto lo hanno dato anche i tifosi nelle vicinanze e una grande mano gli è stata data anche dalla squadra in campo, che ha giocato probabilmente la migliore partita della stagione, vincendo uno a zero contro i secondi in classifica e rivedendo la luce in fondo alla classifica.
In tribuna si sono sentiti i soliti ripetuti, i soliti battimani e i soliti cori in Italiano, accompagnati da diverse sciarpate. Oggi i locali non sono mai calati di intensità per tutti i 90 minuti e alla fine della partita la squadra è andata a dare il meritato omaggio al suo pubblico, mai come in quest’occasione costante nel sostegno.
Nulla da segnalare invece sia per quanto riguarda torce, fumogeni, petardi e nessuno striscione esposto.
Prossima partita casalinga per gli studenti in programma il fine settimana del 16 Marzo contro la Dinamo Bucarest, una festa prevedibile visti i rapporti che legano le due tifoserie.
Alessandro Piccioni.