Grande sfida allo Stadio Romeo Menti dove, davanti a 11.000 spettatori (numero massimo purtroppo consentito attualmente in questo impianto), si affrontano due big della serie C, Vicenza e Padova. Gli ospiti, ancora imbattuti e primi in classifica, hanno grande entusiasmo e voglia di fare bene. Vanno così bruciati subito i 600 primi biglietti messi a loro disposizione. Dopo due giorni ne verranno concessi altri 600 e il risultato sarà il medesimo.

Da parte berica invece, la tifoseria, già delusa per l’andamento mediocre di una squadra che era partita con i favori dei pronostici vista la rosa di rango, prova per l’ennesima volta (sommata a tutti gli anni precedenti), a stare vicina agli undici in campo. La Sud in particolare vuole farsi sentire; i Distinti pure, anche se qui la pazienza è poca fin da subito.

C’è comunque grande attesa per questo derby che negli ultimi 15 anni ha visto crescere parecchio la rivalità tra le tifoserie. Ci sono state tante partite che hanno sempre richiamato molto pubblico. Il Vicenza non batte il Padova in casa dal 19 novembre 2010, occasione in cui la partita terminò 2-1 e questa sarebbe il primo tabù da sfatare su sponda biancorossa. Tutt’altro invece il pensiero sul versante biancoscudato dove si spera ovviamente che la recente tradizione continui.

I padovani, arrivati per lo più con le auto e raccolti al casello di Vicenza Est, con un’imponente scorta sono trasportati su degli autobus allo stadio. Ne partono, tra varie proteste, tre per volta in modo da poter tenere la situazione sotto controllo, anche se vengono fatti entrare quasi ad inizio partita. Scorre tutto tranquillo all’andata. Al ritorno la strategia è la medesima, ma i vicentini, tra le vie di un quartiere poco fuori la zona stadio, cercheranno e troveranno il contatto al loro passaggio.

I biancoscudati, con a capo gli Ultras Padova, entrano tutti assieme in Curva Nord e si fanno notare con fumogeni e qualche torcia lanciata in campo. Nel complesso buono il loro tifo, con altri e bassi che ci possono anche stare quando ci sono 1.200 persone da gestire, sicuramente non tutte ultras. A parte gli sfottò con i vicentini, molti i fischi e i cori contro l’ex capitano del Padova Ronaldo, che dopo la finale promozione di due anni fa persa a Palermo e il suo comportamento in campo, ha suscitato rancore e antipatia. A fine gara, risultato di 1-1 con pareggio del Padova all’83° su rigore, grande soddisfazione per gli ospiti che tornano a casa con un buon punto, ancora imbattuti e proseguendo la tradizione positiva in terra vicentina.

I vicentini partono bene: una mega fumogenata biancorossa d’impatto e molto bella da vedere accoglie i giocatori ad inizio gara. Il tifo è a tratti molto buono. In qualche occasione tutta la curva è partecipe nella sua interezza e questo fa inevitabilmente la differenza, anche se poi seguono anche un po’ di alti e bassi. I Fedelissimi molto meno concilianti espongono subito uno striscione molto eloquente: “Semo stufi de sta merda”. C’è molta gente nel settore, tra cui spiccano esponenti della Vecchia Guardia che a Vicenza hanno fatto la storia del tifo e anche Ultras cremonesi della sezione Pizzighettone, da sempre legati al Lanerossi. Nonostante la prestazione in campo tutto sommato decorosa, l’appuntamento nuovamente rinviato con la vittoria significa allontanarsi ancora di più dalla vetta e dall’agognata Serie B che sembra essere diventata una maledizione.

Marcello Casarotti