Sull’autostrada in direzione Vicenza Ovest, noto il tabellone che indica ai tifosi ospiti l’uscita consigliata per il parcheggio e lo spostamento con i bus cittadini fino allo stadio. Questo mi conferma che le presenze sugli spalti, come già ampiamente previsto in settimana, saranno importanti.

Il Menti di Vicenza si presenta con i fari già accesi in una domenica con cielo plumbeo e una pioggia continua. Gli ingredienti per un derby vero ci sono tutti, non solo sugli spalti, dove i biglietti sono già tutti sold out da diversi giorni, con 10.000 tagliandi venduti per i tifosi di casa e 1.200 (capienza massima del settore riservato) per i biancoscudati. Ma anche in campo sarà un derby verità. Il Vicenza per continuare la sua cavalcata verso la B e il Padova, all’ultima chiamata, per non perdere contatto con il gruppo di testa.

E derby vero è.
Si parte subito forte con le curve che si fronteggiano per la supremazia canora, la curva di casa può contare sul supporto dei gemellati di Pescara e di Udine, i padovani colorano il settore ospiti con bandiere biancoscudate e con bordate secche e cori brevi anche se, la novità più rilevante è il tamburo con cui accompagnano i loro cori, reintrodotto in realtà dai playoff della scorsa stagione ma che solo ora torna a far capolino nel derby. Altro elemento di novità assoluta però, riguarda i Distinti dove fa il suo esordio lo striscione Fedelissimi Lanerossi, gruppo nato da pochi giorni e che rappresenta tutte le compagnie che dal 2006, a seguito della chiusura della gradinata Nord, si sono spostate in questo settore.

Anche in campo, le squadre non si risparmiano con il Vicenza inizialmente un po’ più convinto nel cercare il vantaggio, ma come nella trama più classica dei derby è il Padova a trovare la rete al 28′ con un diagonale di Jelenic, che fa ovviamente esplodere il settore ospiti.

Il tifo locale e i biancorossi in campo cercano di ricompattarsi senza grandi risultati. I padovani in campo e sugli spalti sembrano fino a fine primo tempo con una marcia in più.

Serve la pausa per far riprendere fiducia all’ambiente di casa. A inizio secondo tempo Curva Sud e Distinti Nord cercano di ricompattarsi e spingere la squadra che scende in campo più coriacea.

Il Vicenza cresce gradualmente e trova il pareggio grazie al tap in vincente di Ferrari, che fa esplodere a sua volta il Menti e fa riprendere forza e vigore al tifo di casa, che con Curva e distinti all’unisono cercano il gol vittoria.

Da segnalare la compatta sciarpata della curva vicentina con l’accensione di diversi fumogeni.

I padovani non smettono di cantare ma ne risentono un po’ dal punto di vista dell’intensità. Fortissimi invece i cori contro Ronaldo, ex di turno passato ai cugini della Lanerossi la scorsa estate.

Sul finale una traversa per il Vicenza fa tremare lo stadio e limitrofi.

L’1-1 finale è forse il risultato più giusto.

Sia sul campo che sugli spalti non ci si è risparmiati, i giocatori vanno infine a salutare le proprie curve dopo un’ora e mezza di pioggia incessante. E sembra più un complimento reciproco tra le squadre e le proprie curve per avercela messa entrambi tutta.

Testo di Gianfranco Italiano
Foto di Marcello Casarotti e Anej Ujčič