La fine del campionato non è ancora così vicina ma a Viterbo, il Messina si gioca una larga fetta delle residue speranze di salvezza. La Viterbese precede i siciliani in classifica di soli tre punti quindi l’incontro assume tutti i contorni di un vero e proprio spareggio salvezza anticipato, in cui anche i padroni di casa non possono permettersi passi falsi.

Da un certo punto di vista, il Messina arriva meglio a questo incontro, almeno da un punto di vista, per così dire, mentale: sulla panchina peloritana è infatti ritornato (unitamente a qualche opportuno rinforzo in rosa) Ezio Raciti, il tecnico che già nella scorsa stagione aveva condotto la squadra ad una bella salvezza, e nella precedente gara contro il Virtus Francavilla era riuscito persino ad ottenere la vittoria. Seppur di contro la Viterbese abbia anche l’altro non indifferente vantaggio del fattore campo.

Venendo alle più attinenti ed interessanti questioni ultras, i Viterbesi si compattano e formano un bel quadrato dietro lo striscione “Vetus Urbs”. Forse i numeri non saranno dalla loro parte ma non lo sono nemmeno i risultati della propria compagine, eppure incuranti di ciò si presentano come sempre ai loro “posti di combattimento”, offrendo un colpo d’occhio positivo e dandosi ampiamente da fare a sostegno della causa in cui credono. Sempre attivo e positivo il loro tifo, asciutto nello stile ma che si concede due punte di colore con gli altrettanti bandieroni ai lati del gruppo. Anche in termini di continuità non demordono mai, fino a quando vanno sotto di due goal e perdono inevitabilmente qualcosa in termini di partecipazione. Comunque davvero non si poteva chiedere nulla di più a loro.

Positiva la prestazione ospite, venendo a quest’altra parte in causa, con una buona risposta in termini di seguito, nonostante l’orario domenicale non felice (calcio d’inizio alle 17:30) soprattutto in sede di rientro verso l’Isola. Viterbo è anche la trasferta più lontana quest’anno per i messinesi ma è al contempo l’occasione propizia, dal punto di vista geografico, per rinverdire la vecchia amicizia che, fin dalla metà degli anni ’80, li lega a Frosinone, da cui è pervenuta una delegazione, presente sugli spalti dell’Enrico Rocchi con un proprio bandierone.

Buona l’intensità dei cori siciliani, soprattutto nella ripresa quando il vantaggio della squadra permette di raggiungere picchi molto alti, oltre ai tanti battimani di accompagnamento. Ovviamente non mancano i cori contro la proprietà ripetutamente tirata in ballo già dall’esposizione del sempiterno “Sciotto vattene” che caratterizza ogni loro apparizione. Nel corso della gara esposto anche uno striscione per un ragazzo che proprio un anno fa aveva lasciato i suoi compagni di gradoni.

A fine partita tanta è la gioia per questo 1 a 3 che squarcia con un barlume di speranza quella che era fin qui una situazione a dir poco disperata. Oltre che regalare una gioia alla tifoseria messinese che non vedeva una vittoria fuori casa dal successo di Vibo Valentia nello scorso campionato. Opposti gli umori per i locali, raggiunti in classifica dagli ospiti e che a rigor di logica possono continuare a crederci, almeno se anche in campo riescono a recepire ed esercitare la stessa rabbia agonistica della propria tifoseria.

Foto di Paolo Furrer
Testo a cura della redazione