Buona cornice di pubblico, poco più di duemila persone affollano lo stadio “Città di Arezzo” e naturalmente la parte da leone la recita la Curva Sud che accoglie le squadre in campo con un bello striscione su due piani ,“Tradizione, orgoglio, aretinità. Tutti uniti per la squadra della città!”, contornato da torce e bandiere.

Bello l’impatto visivo e ottima la scelta delle torce che, in una partita in notturna, fanno sempre la loro “sporca” figura; peccato che un uso massiccio della pirotecnica, spesso e volentieri, si traduce in conto salato da pagare. Poi un domani ci spiegheranno la pericolosità di ciò.

Gli amaranto non fanno mancare il proprio supporto alla squadra, tanti cori accompagnati dai consueti battimano e a livello di colore puntano forte su alcune bei bandieroni e sulle numerose bandiere a due aste che di tanto in tanto fanno capolino. Qualche torcia durante la partita viene accesa in zona Fossa e nel complesso il tifo si trascina per novanta minuti senza troppe pause e con una buona intensità.

Da Viterbo arriva un buon gruppo di ultras, qualche pezza ed uno striscione al seguito. Nel settore fa bella mostra di sé sia il tricolore nazionale che una bandiera palestinese per una curva che, specialmente in passato, non ha mai fatto mistero delle proprie simpatie politiche.

Tifo molto asciutto quello dei viterbesi, tanti battimano e gruppo che resta compatto per tutto l’incontro. A livello di colore va segnalato un bandierone targato “Antichi valori” ed un altro paio di bandiere che sventolano ai lati del gruppo. Esteticamente non sono affatto male e fino in fondo fanno sempre il proprio dovere.

Tra le due tifoserie esisteva una bella e sentita amicizia rotta più o meno definitivamente nel 1999, a detta di alcuni in virtù di qualche malinteso dovuto a persone che con gli ultras ci incastravano poco o niente, in ogni caso di quel rapporto oggi non è rimasto niente.

Per pura cronaca la partita finisce con un salomonico pareggio, risultato tutto sommato giusto vista la mole di gioco degli avversari, ma agli aretini resta qualche recriminazione per il rigore piuttosto dubbio col quale la Viterbese ha raggiunto il pareggio. L’Arezzo strappa un punto sul terreno verde, la partita più importante però è quella che deve giocare fuori: ogni giorno è una battaglia per la sopravvivenza, con una curva che anche questa sera ha dimostrato di meritare una dirigenza seria ed un progetto valido.

Sauro Subbiani.