Terzo giorno in terra di Sicilia e sveglia all’alba per prendere il treno regionale delle 8:27 che ci porterà in quel di Barcellona Pozzo di Gotto, dove oggi assisterò, come scrivono i maggiori quotidiani locali, al “match of the match” della ventinovesima giornata di Serie D, girone I: Igea Virtus – Sicula Leonzio.

Le due squadre occupano rispettivamente la seconda e prima piazza in classifica, con la capolista Leonzio che ha un buon margine di vantaggio di ben nove punti, per cui anche in caso di sconfitta il divario sarebbe sempre grande.

Il cielo già a Palermo non promette nulla di buono ed anzi, c’è una leggera pioggerella a rendere fastidiosa questa breve tratta a piedi per raggiungere la stazione.

Dopo un paio di ore arriviamo nella città in provincia di Messina e qui finalmente il tempo dà quella tregua che noi speravamo.

Di Barcellona ho un vago ricordo, visto che questa è la mia seconda volta nella città; la prima volta fu per un Igea Virtus – Cosenza nell’aprile 2009 nell’allora campionato di serie C2. Ricordo bene il mese e l’anno perché mentre stavo tornando a casa in treno ci fu il terribile terremoto de L’Aquila che in poco tempo spezzò vite e distrusse praticamente gran parte del capoluogo abruzzese, che a distanza di anni porta ancora vivo il ricordo di quella terribile tragedia.

Ovviamente ci facciamo un giro al centro; non è molto quello che ricordo, per cui mi fa sempre piacere rivedere strade e monumenti cittadini.

A mezzogiorno cominciamo ad incamminarci in zona stadio, sempre facendoci una tranquilla passeggiata con il cielo che, via via, si fa sempre più scuro e nero.

Intorno alle 13:30 e sotto una leggera spruzzata di acqua ci fermiamo ad un bar a mangiare qualcosa, ma ormai lo stadio “D’Alcontres” è lì a pochi metri da noi che quasi riusciamo a vederlo.

Quando manca quasi un’ora al fischio d’inizio, fissato per le 15, mi viene la smania di farmi un giro nei dintorni dell’impianto visto che sono previsti, sempre leggendo i giornali, circa 400 tifosi ospiti.

In Sicilia si dice che c’è il sole 364 giorni l’anno su 365, ma dalle 14 in poi capisco che l’unico giorno di pioggia è oggi e l’abbiamo beccato noi in pieno. Da qui in poi si scatenerà la “tempesta perfetta” siciliana e comincerà a piovere a dirotto con quanta più forza possibile ci sia. Non demordo e cerco di fare qualche scatto fuori dello stadio; dai balconi che espongono dei bandieroni giallorossi alle tribune dell’impianto per passare alla strada dove entreranno i tifosi ospiti.

Ormai sempre più zuppo mi dirigo verso i botteghini per ritirare l’accredito ed entrare in campo con la speranza che ci siano almeno cinque secondi di tregua. Ma niente da fare, oggi Dio Pluvio ha deciso di mettermi in enorme difficoltà continuando a piovere con una discreta intensità.

Entro sul rettangolo di gioco che manca ancora mezzora abbondante all’inizio, incurante di dove metto i piedi e delle pozze d’acqua formatesi nel frattempo. Il campo è un acquitrino, ed i miei piedi diventano un tutt’uno con il terreno, tant’è che c’è preoccupazione per l’inizio della gara se possa iniziare o meno.

Imprecando contro tutto e tutti e non facendo nemmeno più caso alla pioggia, cerco di concentrarmi sulle due tifoserie: i locali oltre a prendere posto nella tribuna coperta (risulterà quasi completamente piena) prendono posto anche nella grande tribuna scoperta, ma qui a prendere acqua ci sono solo gli ultras; ormai è cosa risaputa che quando si devono fare sacrifici o c’è da mangiare merda i primi a farsi avanti sono sempre gli ultras. Si sistemano a centro tribuna e noto, con piacere, l’esposizione di striscioni storici quali “Armata” ed “Ultras Igea”. Inoltre con loro sono presenti i ragazzi di Vittoria con gli storici striscioni “U.V. 1993” e “Turi vive”. Seppur oggi si giochi l’importante incontro Ragusa – Vittoria, loro son presenti a Barcellona per via del divieto di trasferta imposto dalle istituzioni, per cui giustamente hanno ripiegato per venire a dar manforte ai loro amici giallorossi.

I sostenitori giunti da Lentini si radunano dentro al settore ospiti e decidono di salire sugli spalti tutti insieme, sventolando bandierine e facendo gestacci non proprio amichevoli ai tifosi locali.

Nonostante le avverse condizioni climatiche, gli ultras igeani decidono di cominciare a tifare già dal riscaldamento della propria squadra intonando cori ed accompagnandoli con battimani e mani alzate, oltre a sventolare un paio di bandiere.

Pure gli ospiti, che nel frattempo si sono sistemati, cominciano ad intonare qualche coro cercando di prevaricare i locali, anche facendosi forza di essere più numerosi.

Si arriva così alle 15, con la pioggia che continua a scendere e scendere, tant’è che ormai sono le goccioline che scendendo su di me si bagnano e non il contrario. Le due squadre entrano in campo e gli ultras giallorossi, incuranti di tutto ciò che li circonda, continuano ad intonare cori per la squadra, e così sarà per tutta la prima frazione. Il tifo risulterà bello, continuo, lineare ed effettueranno tantissimi battimani e mani alzate ad accompagnare i cori. Molto bello, sul finire del primo tempo, un coro cantato dagli ultras igeani mentre ballano e si abbracciano tra loro e che durerà anche dopo il fischio che decreta la fine della prima parte di gara.

Passando agli ospiti, che occupano gran parte della curvetta ospite, un tempo destinata ai padroni di casa, devo dire che partono un pochino contratti; sicuramente la causa è da attribuirsi alla pioggia che cade copiosamente, ma sanno rimettersi in carreggiata intonando cori e facendosi vedere per qualche bel battimani ben fatto. Dopo una ventina di minuti effettuano una sciarpata, non proprio fitta, che si estende solo nella parte centrale in basso. I cori vengono accompagnati quasi sempre dal tamburo, per cui i bianconeri vanno a tempo sia quando vengono intonati cori che quando si effettuano treni. Molto bello il bandierone che sventola discretamente con sopra stampato il volto di un ultras scomparso.

A cinque minuti dal riposo bomber Gallon porta in vantaggio i suoi segnando il gol partita e facendo esplodere di gioia il settore dei propri sostenitori, che tifano con una forte intensità fino alla fine della prima parte di gara.

Nel secondo tempo il cielo continua a sputare acqua su acqua ma i padroni di casa continuano a tifare sempre molto discretamente, magari iniziando a soffrire qualche piccola pausa. Dopo neanche dieci minuti hanno l’occasione più ghiotta per pareggiare: difatti viene assegnato loro un rigore che il loro centravanti fallisce tirandolo sulla traversa. I giallorossi cercano di continuare a sostenere la squadra come nel primo tempo, facendo diversi battimani e mani alzate. Ma, negli ultimi dieci minuti, calano un pochino stremati dalla fatica e dalla pioggia che solo nell’ultimo quarto d’ora dà un po’ di tregua, smettendo fino al triplice fischio finale.

Passando agli ospiti, in questa seconda frazione viaggiano sulle ali dell’entusiasmo, visto che la propria squadra è in vantaggio. Così, cercano di essere continui ed aumentare l’intensità dei cori. Ci riescono quando coinvolgono più gente possibile ad incitare la squadra ed i cori, ritmati dal tamburo, vengono sempre accompagnati dal battito di mani. Sul finire della partita effettuano una bella sciarpata, questa volta più fitta rispetto a quella del primo tempo, con l’aggiunta delle due bandiere e di alcune bandierine che vengono sventolate dai presenti.

Al fischio finale festa grande per la vittoria della Sicula Leonzio e con i tifosi che applaudono la squadra che festeggia per parecchi minuti sotto al settore ospiti (ormai manca solo la certezza matematica per poter brindare al ritorno dei bianconeri tra i professionisti dopo oltre vent’ anni dall’ultima volta).

Applausi pure per i giocatori di casa, seppur sconfitti. Nonostante siano una neopromossa, si sono fatti valere conquistando la seconda piazza e vincendo così il loro personale campionato.

Poi, permettetemi, nel giorno del suo compleanno, di ricordare la figura di mio padre, un uomo votato completamente alla famiglia che mi ha trasmesso valori importanti quali lo spirito di sacrificio, la lealtà, l’umiltà, la volontà ed il rispetto…valori che mi porto dentro, cercando di metterli in pratica nella vita di tutti i giorni!

Marco Gasparri.