Nonostante giri stadi da anni, oggi è la prima volta che mi reco ad Altamura. Mi spinge soprattutto la curiosità sullo stato di forma delle due tifoserie, che non vedevo all’opera da parecchio, oltre all’amicizia che le lega da oltre un decennio.

Nel pre-partita vengo accolto molto bene dai ragazzi della città delle Murge, e noto con loro anche una rappresentanza dei tifosi casaranesi, con i quali hanno pranzato, bevuto e cantato per suggellare e consolidare questa amicizia. Una giornata di sano sport come non ne vedevo da parecchio.

La cosa che mi ha colpito invece in negativo, ovviamente senza voler entrare nel merito di questioni personali, è la divisione in due tronconi del tifo altamurano, sistematisi ai poli opposti della tribuna coperta dello stadio. Stessa situazione nel settore dei casaranesi, anche loro si dividono in due distinte entità. Con ovvie ripercussioni sul tifo complessivo.

In campo temina 0-0, sugli spalti, il settore biancorosso più compatto risulta quello alla mia sinistra, che sfoggia ottimo materiale, con lo striscione storico Irriducibili a cui fanno contorno tante pezze di minori dimensioni. Appaiono molto compatti e realizzano un discreto tifo, caratterizzato da cori secchi e manate. Un po’ meno numeroso l’altro gruppo, anch’esso contraddistinto da materiale molto ben curato.

I Casaranesi numericamente non superano la trentina e ovviamente con la già menzionata spaccatura, risulta per loro davvero difficile farsi sentire. Sicuramente apprezzabile la loro presenza, ma in virtù di queste problematiche resta forse l’unico fattore positivo della giornata.

Pier Paolo Sacco