10-09-2017: Insieme Ausonia – Formia 0-1, Eccellenza Lazio Girone B

In questa domenica di settembre, che tra l’altro mi ricorda il compleanno di mia sorella (Auguri!) altrimenti dimenticato vista la mia scarsa memoria, decido di farmi una bella doppietta “partitellara”. Difatti quando partite così interessanti si incastrano alla perfezione con gli orari è quasi un dovere, oltre che un piacere, poter andare.

Il mio programma domenicale per cui prevede la mattina alle 11 la partita di eccellenza laziale Insieme Ausonia – Formia ed il pomeriggio alle 15 la partita di serie D Cassino – Rieti.

Nonostante il giorno festivo mi alzo presto per poter arrivare in tempo utile per raggiungere Ausonia e magari riuscire a vedere qualcosa anche di extra, dato che è la mia prima volta in assoluto nelle piccola cittadina in provincia di Frosinone sita proprio ai confini con la provincia pontina.

Percorro gli oltre 150 km ed arrivo alle 10:15 nel piccolo paese di Ausonia composto da appena duemilacinquecento abitanti e per la prima volta in assoluto presente nel massimo campionato regionale dopo aver disputato i play off nella passata stagione ed aver beneficiato del ripescaggio estivo. Non trovando subito lo stadio perdo una decina di minuti, poi finalmente riesco a trovare la strada giusta che mi porterà nei pressi dell’impianto “Madonna del Piano”, nome ripreso dall’importante santuario che si trova nei pressi del campo sportivo.

Da dentro il rettangolo verde devo dire che il colpo d’occhio sugli spalti è davvero bello, con una affluenza buona da parte della gente del piccolo paese ai piedi meridionali dei monti Aurunci, seppur ci sia un’unica grande tribuna coperta con ai lati due piccole tribune scoperte, una per i locali ed un’altra per gli ospiti, proprio situate alle estremità opposte.

Dallo sventolio delle bandierine plastificate già prevedo che gli ultras locali faranno una coreografia per suggellare la prima partita in casa nel nuovo e importante campionato di Eccellenza, con la squadra che avrà di fronte il blasonato Formia ed i suoi caldi tifosi. Proprio quest’ultimi, a pochissimi minuti dall’inizio della partita li vedo arrivare insieme in corteo, bandiere al vento, e ne deduco che prenderanno posto sugli spalti a partita iniziata, come infatti sarà.

Con l’entrata delle squadre in campo e con i formiani impegnati ai controlli, mi posso dedicare a scattare ai tifosi di casa, i quali effettuano la bella coreografia che avevano in serbo, consistente nello sventolio di diverse bandierine bianche da un lato e blu dall’altro e l’accensione di diversi fumogeni riportanti gli stessi colori delle bandierine.

Il gruppo principale dei padroni di casa, FRATTESI, riprende l’antico nome de Il villaggio di Fratte, cose rotte o ruderi, nominato per la prima volta nell’anno mille dai documenti dell’Abbazia di Montecassino. Il gruppo è composto principalmente da ragazzi molto giovani ma con l’aiuto di un tamburo si danno parecchio da fare, soprattutto nei minuti iniziali di gara, quando esultano dopo appena otto minuto per il rigore parato dal proprio portiere.

Durante la prima frazione però devo riconoscere al gruppo, seppur giovane, molta determinazione e voglia di tifare ed alla fine, anche se con qualche pausa, il tifo riesce bene, con cori accompagnati da vari battimani. E quando la voce non c’è, ci sarà il tamburo a dettare i tempi per eventuali battimani.

Nel secondo tempo il tifo si fa più discontinuo, anche se cercheranno di tenere testa ai formiani per tutto l’arco della gara, ma il gol ospite dopo appena cinque minuti peserà sulla prestazione dei padroni di casa. Al triplice fischio finale applaudono ugualmente la squadra sotto al settore, giudicando buono l’impegno per questa prima partita in casa nella nuova serie.

Passando ai formiani, si presentano in un’ottantina scarsa, un numero non troppo elevato, calcolando che Formia dista dal piccolo centro del basso frusinate poco più di una ventina di km. Come detto, il grosso degli ultras bianco azzurri arriva leggermente in ritardo al fischio di inizio, giusto in tempo per accendere un fumogeno verde e subito dopo una torcia accompagnati dallo sventolio di un paio di bandiere e infine assistere al rigore sbagliato da un proprio giocatore dopo otto minuti. Comunque non si faranno abbattere da questo errore e tiferanno discretamente per tutto l’arco della prima frazione, grazie anche ad innumerevoli battimani. Qualche piccola pausa si nota, ma l’intensità dei cori sopperirà a tutto ciò.

Nel secondo tempo partono subito a spron battuto con potenti battimani e verranno premiati con il gol vittoria segnato dopo appena cinque minuti della ripresa. L’esultanza è straripante e coinvolge pure i giocatori in campo che andranno ad esultare sotto il settore dei propri sostenitori, dopodiché gli ultras formiani aumenteranno l’intensità dei cori così come i battimani. Si vedrà pure del colore con lo sventolio di un paio di bandiere a scacchi bianco-azzurri ed un tricolore. Le pause rimarranno basse ed al fischio finale esploderanno per questa importante vittoria e chiameranno i giocatori sotto al settore per festeggiare con loro.

Nonostante il Formia navighi in categorie inferiori da fin troppo tempo e con i suoi ultras costretti a “mangiare merda”  in questi campionati, dove il più delle volte non ci sono ultras avversari (fortunatamente non in questo caso…), a loro va dato il merito di non aver mai mollato e di aver avuto comunque un ricambio generazionale che desse un seguito al movimento ultras cittadino.

Da segnalare i cori contro Cassino cantati un paio di volte dai supporter ospiti.

Con il cielo plumbeo che minaccia pioggia mi accingo a tornare alla macchina e intraprendere i venti km che mi separano proprio da Cassino.

Marco Gasparri.