Il lanciatissimo Bologna riceve la Salernitana fanalino di coda alla ricerca disperata di punti per una salvezza che, a differenza del miracolo sportivo della scorsa stagione, sembra sempre più improbabile. Pur giocando lunedì 1 aprile alle 12:30, giorno di Pasquetta, ad anteoporre la partita alla tradizionale grigliata sono stati più di 26.000 spettatori, concentrati soprattutto nei settori popolari andati in esaurimento già in fase di prevendita.

L’inizio gara presenta come tradizione un’ottima sciarpata, bandiere di varie dimensioni e diverse due aste, oltre il lungo striscione “ENGHEL PRESENTE”, in ricordo di un vecchio tifoso bolognese scomparso ormai oltre dieci anni fa. Diversi altri sono gli striscioni esposti in varie zone della curva ma due sono da citare per la loro importanza: i Forever salutano il rientro di alcuni diffidati di lunga data senza dimenticare chi è ancora costretto a restare lontano; il secondo striscione dedica un pensiero a Monarone, noto giornalista bolognese e tifoso rossoblù scomparso recentemente.

In campo la squadra di Thiago Motta si impone in scioltezza per 3-0 con il tifo che ad ogni giornata sembra aumentare in potenza man mano che aumenta la consapevolezza di quel quarto posto in classifica che significherebbe la realizzazione di quel sogno chiamato Champions League. Dopo il triplice fischio con Cremonini e poi Lucio Dalla a far da sottofondo musicale, i giocatori fanno un giro di campo per salutare tutti i tifosi di tutti i settori, prima di fermarsi infine sotto la curva per una foto ricordo.

Nel settore ospiti quasi 1.000 i biglietti venduti con il solito importante contributo dei fuorisede. Curva Siberiano, Sempre in trasferta e Ultras sono i bandieroni che per dimensioni si notano di più ma tanti altri di dimensioni inferiori contribuiscono non di poco a migliorare il colpo d’occhio della loro curva. L’annata terribile in campo non scalfisce il tifo, sempre continuo e incentrato su diversi cori di ottima fattura, fra i quali anche qualcuno di natura offensiva. Discreta la sciarpata influenzata da una partecipazione non così ampia o uniforme, cartina al tornasole degli umori in ribasso della piazza granata, che forse non crederà più al presente, ma avendoci sempre creduto nel passato, potrà con la stessa fede tornare a farlo anche nel prossimo futuro.

Luigi Bisio