Giocandosi all’indomani del Ferragosto, in un altro periodo storico questo incontro di Coppa Italia fra Bologna e Ternana avrebbe avuto ben poco fascino. Avrebbe al massimo stuzzicato le fantasie degli ospiti, da poco tornati in cadetteria dopo una stagione a dir poco esaltante. Per i bolognesi invece non ancora in ferie o che le ferie le avevano già esaurite, sarebbe stata la più classica delle occasioni per vedere all’opera la nuova compagine. Ma dopo un anno e mezzo di chiusura al pubblico del “Dall’Ara”, per le note questioni sanitarie, questa gara sarebbe stata un crocevia di emozioni e aspettative davvero altissime. Il condizionale è imprescindibile perché le nuove normative in termini di prevenzione dal Covid, hanno dato un ulteriore giro di vite al già tanto deprecato “Regolamento d’uso” dello stadio.

Oltre alla riduzione del 50% della capienza massima, per accedere allo stadio viene richiesto il cosiddetto “Green pass” (ottenibile con tampone nelle 48 ore precedenti o almeno prima dose del vaccino). I posti vengono assegnati secondo uno schema “a scacchiera”, per meglio distanziare i presenti, oltre all’ovvio obbligo di indossare la mascherina. Per queste ragioni, tutti i gruppi del tifo bolognese, hanno espresso compatti la stessa posizione con un comunicato pubblicato alla vigilia del match: il tifo è un momento inclusivo e di massima libertà, per cui in attesa che l’emergenza vada a scemare e si possa tornare a cantare e aggregarsi liberamente, le varie anime della “Curva Andrea Costa” preferiscono non entrare, mostrando dall’esterno qualche sprazzo del proprio supporto alla squadra e qualche più veemente protesta contro la gestione del ritorno allo stadio da parte delle istituzioni calcistiche. Fra i vari striscioni di protesta, spicca anche e in modo particolare, lo striscione con cui si saluta con commozione la scomparsa di Roberto Scotto, figura epica del tifo genoano e nazionale.

Sugli spalti sono presenti poco più di 5.000 spettatori con la “Tribuna Gold” esaurita grazie ad una serie di promozioni a vantaggio dei vecchi abbonati, ai quali è stato garantito il ritorno nella propria seconda casa, nel suo salotto principale, alla modica cifra di 15 euro. Tutto il resto dell’impianto, fra curva di casa e distinti, non supera le 1.000 presenze.

Durante la partita si riesce a sentire nettamente la voce dei vari gruppi ultras radunati all’ingresso della curva, che danno fondo a tutto il fiato che hanno in gola e sfoggiano inoltre bandiere, qualche fumogeno e rimangono nei paraggi per quasi tutto l’incontro. Ritornando poi a casa con l’ulteriore delusione causata dalla pessima prestazione in campo della squadra, che rimedia una inaspettata sconfitta contro una compagine sulla carta ben più che abbordabile.

Il tifo all’interno delle mura del “Dall’Ara” è molto limitato, se non del tutto assente, considerando che i presenti sono non più che semplici tifosi e amanti del calcio, senza alcuna esperienza o velleità di tifo organizzato.

Da Terni, sparsi nel settore ospiti, si contano circa 30 persone. Anche qui nulla più che semplici tifosi, che esultano per il sorprendente 5-4 finale con cui la Ternana regola i padroni di casa e si regala il passaggio al prossimo turno. Un regalo e una gioia di cui purtroppo non hanno potuto godere gli ultras rossoverdi, allo stato attuale anche loro contrari al ritorno allo stadio a certe condizioni.

Luigi Bisio