Livorno che viene da un pareggio esterno che non sarebbe neppure un risultato pessimo se non fosse stato raggiunto con ben due uomini in più a causa di due espulsioni di giocatori avversari, perciò c’è da rilanciarsi in classifica e l’avversario odierno tra le mura amiche potrebbe risultare il giusto trampolino per allungare il vantaggio in classifica.

Giornata non delle migliori, nuvoloni neri incombono sull’Armando Picchi e probabilmente allontanano qualche tifoso: se la curva tiene abbastanza bene, il resto dello stadio è al limite della desolazione con ampi spazi vuoti. A questo punto occorre fare una riflessione e soprattutto valutare quanto l’ambiente possa essere avvolto da quell’euforia che i quotidiani locali ed altri organi d’informazione provano continuamente ad invocare, a fronte di presenze numeriche magari anche importanti ma non così significative. Se la Nord anche in questa partita si presenta con numeri tutto sommato discreti viene da pensare che esiste uno zoccolo duro che segue la squadra in casa ed in trasferta a discapito dei risultati, della diretta televisiva e di qualsiasi altra variabile ma è altrettanto evidente che, nonostante l’addio del presidente Spinelli ormai inviso alla piazza, c’è chi ha preferito allontanarsi dallo stadio per altri lidi. Ovvio che una categoria come l’Eccellenza non può attirare gli sportivi dal palato fine, se si vuole vedere lo spettacolo bisogna salire, e non di poco, alcune categorie ma la desertificazione dello stadio non può avere solamente un capro espiatorio che fino a qualche mese fa era identificato con la dirigenza. Resta da verificare se una promozione potrà fare nuovamente avvicinare quegli sportivi e tifosi che attualmente sembrano essersi distaccati dall’ambiente stadio.

Curva Nord che si presenta con un buon gruppo a centro settore. Tra le varie pezze della tifoseria amaranto spunta uno striscione che ricorda l’anniversario della morte di Fidel Castro, avvenuta il 25 novembre 2016. Il rivoluzionario, politico e militare che ha governato Cuba, riscuote sempre un certo fascino a queste latitudini, accentuando quel solco politico che la tifoseria livornese ha sempre calcato, in certi frangenti anche in modo enfatico, soprattutto in proporzione al fatto che in questi anni molte piazze storiche hanno preferito un profondo disimpegno sul piano politico a vantaggio di un’unione di curva che prescindesse dalla politica. Scelta quanto mai saggia visti i tempi che corrono, ma Livorno è quasi un’eccezione perché, senza spaccare il capello in quattro nelle analisi, le idee politiche che si respirano in città sono le stesse che vengono trasmesse ed esibite in Curva Nord. Né più né meno.

Buon tifo dei presenti che sostengono a gran voce la squadra, viene lanciato in campo qualche grosso petardo mentre il colore è affidato alle numerose bandiere che vengono sventolate nei vari punti della curva: il colpo d’occhio non è male e la curva sembra remare nella medesima direzione. Nella seconda frazione da segnalare la presenza di Cristiano Lucarelli in Curva Nord, con coro di rito per l’ex bomber amaranto. A fare da contraltare il doppio vantaggio del San Miniato Basso che porta via tre punti insperati alla vigilia. Qualche inevitabile mugugno del pubblico locale si percepisce già durante la gara, ma è al termine della stessa che i fischi sommergono la squadra la quale, nonostante la sconfitta, si presenta sotto la curva. Chi pensava che il Livorno potesse fare una passeggiata di salute in questo campionato deve iniziare a ricredersi, probabilmente pubblico e squadra dovranno soffrire in ogni campo ed in ogni partita.

Valerio Poli