Il Matera, reduce dal derby della scorsa settimana terminato a reti bianche, ospita al XXI Settembre -Franco Salerno, per la tredicesima giornata del campionato di serie C del girone C, il Siracusa che la settimana scorsa si è imposto, di misura, in casa contro il Bisceglie.

La gara si gioca alle 14.30 in un sabato pomeriggio soleggiato e non molto freddo davanti a quasi duemila spettatori. Il tifo dei padroni di casa, sia nel primo che nel secondo tempo, risulta di buon livello. I cori sono ben eseguiti e ritmati anche con il tamburo, finalizzati principalmente a spingere i ragazzi in campo verso la vittoria. Da segnalare anche tanti battimani, ritmati sempre con il tamburo.

Non mancano i cori per la città e contro gli odiati rivali potentini. Il settore appare colorato, come sempre, dalle solite pezze e dai due bandieroni sventolati continuamente per tutta la durata del match. Il sostegno nei secondi quarantacinque minuti di gara è stato abbastanza continuo e i cori eseguiti non hanno subito nessun calo e sono risultati abbastanza forti.

Nell’ultimo frangente di gara viene eseguita pure una discreta sciarpata. Nel complesso il sostegno offerto quest’oggi è risultato decisamente migliore rispetto alle ultime partite interne.

Da Siracusa hanno affrontato il lungo viaggio verso la “Città dei Sassi” in cinque unità, si sono posizionati dietro le loro pezze, al centro del settore ospiti, e hanno intonato solamente due cori (uno nel primo e uno nel secondo tempo) a favore dei diffidati e uno contro i rivali di Catania.

In campo, senza dubbio, si è notato una bella prestazione da parte dell’undici locale che è maturata nella vittoria finale. La gara termina infatti sul punteggio di 2-1 con entrambe le compagini che vanno poi sotto i rispetti settori a salutare i propri tifosi.

La vittoria di oggi permette ai biancazzurri di casa di conquistare tre punti fondamentali per risollevarsi dai bassifondi della classifica e con la testa già alla gara di recupero interna che si giocherà martedì contro il Catania.

Testo di Federico Longo
Foto di Federico Longo e Simona Amato

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