100 diffidati. O qualcosa di più. Scrivo la cifra un paio di volte sul monitor, poi la evidenzio e la cancello. Sinceramente non sono mai stato bravo coi numeri e con la fisica e mi è abbastanza difficile immaginare un centinaio di persone una accanto all’altra. Grattacapi personali a parte, questa è la cifra dei diffidati legati alla Reggiana, oggi di scena a Budrio contro i biancoblu del Mezzolara.

La giornata offre un cielo pieno di sole, con clima primaverile che invoglia a sdraiarsi sul prato del settore ospiti, ove per offrire una qualche visuale più ampia della partita è presente solo una tribunetta, più profonda che ampia, in tubi Dalmine. Cari vecchi settori improvvisati, frutto di regolamenti artificiosi volti a prevenire animi troppo accesi ed eventuali discussioni; la soluzione sono spesso strutture per l’appunto ridicole, che non offrono un servizio o perlomeno non offrono una visuale paragonabile a quella godibile dalla tribuna; il vecchio concetto di ospite viene violato, anche qui nei campetti di quarta serie.

Questi paesini dell’hinterland bolognese si assomigliano tutti, qualche trattoria dove si respira il soffritto del ragù di carne delle lasagne o del brodo dei tortellini, cantine ben fornite e vecchietti col bicchiere sempre mezzo vuoto e il sigaro, che la domenica portano il nipotino, il cinno, in stazione a vedere quella strana balena di ferro che è il treno per fargli capire che il mondo si muove.

Questo piccolo mondo antico sta sparendo, se ne percepisce ancora qualche scampolo, una volta la vecchia Reggiana avrebbe attirato ben altre folle al campetto di Budrio, la rusticità si limita oramai a qualche locandina appesa ai portici del centro.

Gli ospiti sembrano non soffrire troppo il buon numero di ragazzi a cui è interdetto l’accesso agli stadi; Gruppo Vandelli e Teste Quadre si posizionano l’uno accanto all’altro, fanno il loro dovere in maniera costante con cori molto lunghi e ritmati da tre tamburi. Rapportando la grandezza della città di Reggio Emilia e i numeri che solitamente vedo nelle sfide di serie C, non noto più di tanto l’assenza dei 100 diffidati.

L’atmosfera è di chi si stringe attorno a una vecchia fede, di un pubblico maturo; come dire, va bene tutto, ma la D no. Due tifosi, padre e figlio, sono giunti a Budrio in bicicletta, una di quelle diciamo imprese che solitamente accompagnano il primo anno in una nuova categoria superiore, verrebbe da dire un fioretto.

Il mio pensiero va immediatamente a cosa potrà offrire il pubblico di Reggio negli eventuali anni successivi a questo se i granata militeranno nella medesima categoria. I tre bandieroni sempre al vento accompagnano la Reggiana alla vittoria che tiene viva la speranza di tornare in terza serie tramite play off e successivo ripescaggio.

Testo di Amedeo Zoller.
Foto di Marco Gasparri.