Quasi cinquemila spettatori affollano il San Francesco D’Assisi per l’epilogo della stagione 2023-2024, quanto meno della stagione regolare, con la Nocerina che sfida l’Ischia per il secondo posto.

La gara si svolge in una situazione ambientale particolare, con il settore riservato agli ospiti che rimane vuoto per motivi di ordine pubblico. Non c’è nemmeno bisogno di fare polemiche, le tifoserie sono un elemento essenziale che fa parte della bellezza di questo sport; la mancanza di un seguito, per una squadra, rappresenta un elemento fondamentale che viene meno. Questa prassi, purtroppo sempre più frequente, penalizza lo spettacolo che potrebbe offrire un match cruciale per la classifica e di conseguenza per i playoff. Mi consola personalmente, anche se solo parzialmente, aver potuto godere della bellezza dei tifosi ischitani in casa nella gara di andata.

Le due squadre scendono in campo determinate, cercando ripetutamente la via della rete, ma è la Nocerina a trovare il goal decisivo per la vittoria nel secondo tempo, scavalcando proprio l’Ischia e mettendosi nella migliore posizione possibile per i prossimi playoff, anche se la formula degli stessi, che richiedono investimenti emotivi ed economici a fronte di una probabilità spesso risibile di ripescaggio, non permette di sognare se non a metà.

Nonostante le alte temperature, i tifosi arrivano gradualmente a riempire lo stadio. La Curva Sud esplode sin dall’inizio, creando un’atmosfera vibrante: i nocerini offrono uno spettacolo unico, con battimani incessanti al ritmo dei tamburi e un tifo incalzante a sostegno della propria squadra. Le bandiere sventolano orgogliose, coinvolgendo appassionati di tutte le età. Una tifoseria di alto livello che dimostra di poter competere anche in categorie superiori, come ha già fatto in passato nei momenti di gloria.

All’inizio della partita, la Curva Sud rossonera espone uno striscione in memoria di Ernő Egri Erbstein, ex allenatore della Nocerina nella stagione 1929-30, celebrando il 75º anniversario dell’incidente aereo di Superga che ha tragicamente coinvolto il Grande Torino, squadra di cui era direttore tecnico.

Il clima per il resto è elettrizzante, i giocatori della Nocerina vengono costantemente spronati con un tifo incessante, ogni azione da goal è festeggiata con entusiasmo, culminando in una celebrazione al fischio finale che sancisce un meritato e sudato secondo posto, forse con un pizzico di amarezza per ciò che poteva essere e anche quest’anno non è stato.

La speranza e la determinazione sono palpabili, non resta che attendere con trepidazione gli sviluppi del futuro, prossimo e remoto, augurandosi che questa squadra, ma soprattutto questa piazza possano tornare a toccare almeno un pezzo di cielo con le proprie mani.

Testo e foto di Imma Borrelli