Per un motivo esclusivamente logistico, Pistoia è tra quei campi toscani che “batto” con meno frequenza specialmente in questi ultimi anni. Dalle Brigate Arancioni ne è passata acqua sotto i ponti, con qualche stagione sinceramente al di sotto delle potenzialità di una tifoseria che un tempo era particolarmente spigolosa e con un buon tifo, favorito da una conformazione della curva che con la sua copertura faceva rimbombare i cori.

Poi c’è stato lo scioglimento delle Brigate, il nuovo corso, qualche divisione interna ma soprattutto è stata l’introduzione della tessera del tifoso a mettere i bastoni tra le ruote alla Curva Nord. Ultras che non hanno aderito al tesseramento optando per una linea rigida, poco incline al compromesso, disertando trasferte su trasferte finché qualcosa non è cambiato.

Oggi ritrovo una tifoseria orfana del proprio settore, ormai una problematica che stanno vivendo altre realtà dove ci sono settori completamente o parzialmente chiusi in nome di una fantomatica sicurezza. Che poi spesso e volentieri la problematica è esclusivamente di tipo economico, chiudere parzialmente o completamente un settore significa andare sotto una certa soglia di spettatori, vuol dire meno vincoli di sicurezza, meno stewards, minori costi di gestione.

Poi ci sono le assurdità di un sistema che muta con una velocità da far paura: impianti che qualche anno fa erano a norma, incredibilmente diventano fuorilegge a causa di un cavillo, che questo sia un prefiltraggio mancante o un’uscita di sicurezza non regolamentare. La sicurezza va anteposta a tutto ma estremizzare certi concetti e mutarli di conseguenza, in realtà vuol dire non dare stabilità ad un progetto che denota falle tutte Made in Italy.

Tifoseria di casa che si ritrova perciò in un angolo della tribuna, oggi per l’occasione ricevono una delegazione dei gemellati di Venezia con tanto di pezze al seguito. Qualche bella bandiera, tanti battimani ed un tifo che specialmente nella prima frazione si mostra parecchio continuo ed incisivo. In curva capeggia uno striscione che chiede la riapertura del settore, sull’argomento mi par di capire che però non c’è ancora una chiara soluzione, almeno a breve termine.

Pisani che si presentano con numeri importanti, tutti i gruppi si ritrovano nello spicchio centrale del settore ospite mentre lo spicchio adiacente è riservato a quei tifosi che vogliono godersi la partita senza tanti altri compiti. Ad inizio gara viene organizzata una coreografia con un bel bandierone che viene fatto calare dall’alto ai lati del quale ci sono tante bandierine.

Parte il tifo e come è facile immaginare il settore si scalda con estrema facilità, un paio di lanciacori si mettono spalle al campo per impartire le direttive ed i presenti sembrano ben disposti a sostenere la squadra. Belli i bandieroni che sventolano senza sosta, ormai l’organizzazione del tifo nerazzurro è collaudata ed oliata anche nei particolari, perciò tutto sembra scivolare via con estrema facilità.

Pisani che anche ad inizio secondo tempo propongono una seconda coreografia, questa volta con bandiere nero-azzurre che creano un gran bel colpo d’occhio. Nella ripresa la partita sul terreno di gioco si mette bene per gli ospiti che sbloccano la gara su rigore e dopo pochi minuti raddoppiano chiudendo virtualmente i conti. Il tifo vive di qualche bella impennata ma anche di una costanza invidiabile ed infatti la squadra viene sostenuta fino a fine partita.

Pistoiese che perde ancora e tifosi che sembrano non gradire né il risultato né la prova degli undici in campo e lo dimostrano con i primi fischi che accompagnano i giocatori negli spogliatoi. Di diverso tenore gli umori nel settore ospite, gli applausi sono convinti tanto che alcuni giocatori si dirigono sotto lo spicchio dei tifosi per donare magliette e pantaloncini.

Valerio Poli